La pila della discordia.
Il Gulf Daily News – The voice of Bahrain ha pubblicato le dichiarazioni di Asif Mohammed Irfan, responsabile dell’Apple Center locale, che si è dovuto far carico di una rassicurazione per tutti gli emiri: “alcune batterie per la cache di un vecchio Mac G4 sono state prodotte in Israele ma sono molto poche quelle che sono entrate nel nostro paese, solo una finora è stata reperita, abbiamo già informato il nostro fornitore Arab Business Machines a Dubai che si è scusato molto per l’accaduto”.
Le piccole batterie che mantengono l’orario e la data interna del computer quando spento sono prodotte da varie aziende e Apple ora deve tener conto anche da chi rifornirsi, viste le esigenze di determinate nazioni.
L’impiegato sudanese che ha fatto la scoperta, presso la maggiore agenzia pubblicitaria del Bahrein, ha dichiarato di essere rimasto “scioccato”.
La divisione Apple Medio Oriente presso la Apple di Cork, in Irlanda, è stata prontamente informata e hanno assicurato che non accadrà mai più.
Ricordiamo che il Bahrein si promuove nel mondo con lo slogan “road to democracy”.
Difficile di questi tempi capire chi interpreti la vera democrazia… o perlomeno la tolleranza.