Il risultato di questa mossa è che oltre il 50% della base di installato Microsoft (parliamo di computer dotati di Windows 95, 98, 98SE, ME, NT) non potranno utilizzare la nuova release della suite di produttività più popolare del mondo.
I motivi ufficiali parlano di un target di utenza formato dal mondo business, che ha già adottato in grande misura gli ultimi OS di Redmond, così come della necessità di introdurre nuove tecnologie e garantire determinati livelli di sicurezza impossibile con i sistemi precedenti.
Si sono già levate alcune proteste: alcune voci affermano infatti che si tratterebbe semplicemente di una mossa per costringere alla spesa quella parte di utenti che non ha ancora effettuato l’upgrade del sistema operativo.
C’è da chiedersi se una simile decisione non possa invece favorire la migrazione verso altre soluzioni come Linux/OpenOffice o Mac/OpenOffice (quando sarà disponibile in una release realmente utilizzable), ma Microsoft ha già deciso di non combattere la guerra sul fronte dei prezzi, che la vedrebbe comunque perdente, ma su quella delle funzionalità e della facilità di uso.
Non ci sono state menzioni riguardanti il mondo Mac, ma Microsoft aggiorna il software alternando le versioni Mac e Win e Office x.V non e’ stato rilasciato da molto tempo.
Preoccupa però il perdurare della assenza di un client di posta compatibile con il server MS Exchange, che è purtroppo condizione irrinunciabile per l’ingresso (o la permanenza) in molti ambiti aziendali.
[A cura di Marco Centofanti]