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Oracle imita Microsoft

Oracle, il piu’ grande produttore mondiale di database, il cui CEO Larry Ellison é grande amico di Steve Jobs e membro del consiglio di amministrazione di Apple, oltre ad essere in difficoltà  per la concorrenza durissima del DB di IBM nella fascia alta del mercato e di SQL Server di Microsoft in quella bassa, é incappato in una grana di proporzioni colossali che le sta facendo perdere la faccia e potrebbe causarle grossi problemi di vendita.

Oracle e lo stato della California, nel Maggio del 2001, avevano firmato un accordo da 95 milioni di dollari e della durata di sei anni, che, nelle dichiarazioni, avrebbe dovuto far risparmiare al Golden State 163 milioni di dollari.

Il problema é che all’inizio del 2002 sono iniziate ad emergere strane voci in merito, e in Aprile sono partite le indagini, che tramite gli accertamenti di auditors indipendenti hanno stabilito che in realtà  la California avrebbe comperato un numero di licenze di Oracle superiore al numero degli impiegati, che il costo non includeva gli aggiornamenti, che l’accordo és stato concluso con una velocità  insolita, che la durata dello stesso é quantomeno strana per il settore e che in definitiva la spesa sarebbe stata di almeno sei milioni di dollari superiore al dovuto.

Dalle testimonianze ascoltate e dal dibattito che é scaturito dallo scandalo, inizia ad emergere il fatto che Oracle sia ben nota nell’ambiente per le sue tattiche aggressive di vendita infatti l’inchiesta si é estesa a macchia d’olio, con testimonianze dall’Ohio, North Dakota, Montana e da Toronto.
Proprio la città  di Toronto sta cercando di tirarsi fuori da un contratto da 11 milioni di dollari con Oracle, che pare sia dieci volte superiore a quello di cui la città  ha bisogno.

In Maggio, appena scoppiato lo scandalo, il Governatore Davis e il Procuratore Generale Lockyer, per evitare l’impressione di un conflitto di interessi, avevano restituito i contributi alle loro campagne elettorali che provenivano da Oracle (rispettivamente 25.000 dollari, ricevuti proprio dopo la firma dell’accordo, e 50.000 dollari), ma dopo alcuni giorni di indagini, ecco spuntare l’imbarazzante di un lobbista di Oracle, Ravi Mehta, che istruisce dettagliatamente la compagnia su quali personaggi politici supportare attivamente con donazioni in denaro, in modo da guadagnarne il consenso.
Il memo elenca nove personaggi politici che sono individuati come “importanti” per Oracle, e suggerisce quanti soldi ciascuno di essi dovrebbe ricevere.

I portavoce di Oracle sostengono che il lavoro di Metha é fare il lobbysta, e che come tale propone dei suggerimenti, ma che la sua e-mail é stata cestinata dalla compagnia, e che le donazioni al Governatore e al Procuratore Generale sono state fatte perché Oracle ha sede in California e dunque ritiene importante partecipare al processo politico di quello stato.

Il Direttore di sistemi informativi dello Stato della California, che ha dato le dimissioni, é scoppiato in lacrime durante gli interrogatori ed ha affermato di essere stato il capro espiatorio di manovre altrui.
[A cura di Marco Centofanti]

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