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Primi profitti per gli Apple Store

La data di ieri è da segnare sul calendario per il management di Apple. Dopo grandi investimenti e qualche sofferenza il processo di crescita dei negozi AppleStore è giunto al punto di svolta e per la prima volta Anderson ha potuto annunciare che il loro bilancio è in positivo.

La notizia è di rilievo per un progetto ambizioso che abbiamo seguito su queste pagine dalla nascita. Una iniziativa che viene vista da Cupertino come qualche cosa che va al di là  del semplice strumento di vendita ma che rappresenta un media per far conoscere il marchio e introdurre i prodotti Apple al di là  dei canali tradizionali. Un obbiettivo che è costato milioni di dollari conseguire e su cui Cupertino era disposta a fare dei sacrifici ma che prima o poi doveva diventare anche economicamente sostenibile andando a pareggiare i conti e produrre un profitto di cassa e non solo d’immagine.

le cifre snocciolate ieri sera dicono che questo è accaduto proprio nel corso dello scorso trimestre.

Finora negli USA sono stati aperti 65 AppleStore ed entro la fine novembre diventeranno 73 come già  annunciato in maggio al secondo compleanno di questo esperimento commerciale.

Questo trimestre gli AppleStore hanno venduto 59.000 computer contro i 40.000 del trimestre precedente e contro i 34.000 pezzi del medesimo trimestre, ma di un anno prima.

Si sa che gli AppleStore vendono moltissimi altri prodotti come software, servizi d’assistenza e accessori, però. Si noti ancora che gli AppleStore hanno degli addetti capaci e competenti (perché già  appassionati o perché istruiti a dovere) che difficilmente rispondono in maniera non adeguata alle richieste della clientela: fattore molto più che importante e semplicemente, determinante.

Il reddito del trimestre raggiunge i 193 milioni di dollari contro i 145 milioni del trimestre precedente e contro i 102 milioni di un anno fa; ma soprattutto, come accennato, questo trimestre rappresenta il primo, dopo oltre due anni di investimenti, di reale guadagno: 3,1 milioni di dollari di reddito e 1 milione di dollari di profitto.

Negli USA lo store che ha superato tutti nella classifica di maggior “traffico” di visitatori è stato quello bellissimo di Chicago che è stato attraversato da 375.000 persone, solo in questo trimestre; quello di New York City, a Soho, registra invece una crescita fenomenale di visitatori ma anche di vendite (nessun dato fornito).

In totale gli AppleStore sono stati visitati da 4,3 milioni di clienti o passanti in questo trimestre, in quello precedente erano stati 3,1 milioni.

Ultima notizia inerente gli AppleStore è che il primo negozio internazionale, a Tokio, aprirà  certamente entro fine anno, fornendo per la prima volta una data piuttosto definita (si vede che la ristrutturazione sarà  più breve del previsto).

Sarà  il settantaquattresimo AppleStore e probabilmente l’ultimo per il 2003.

“L’apertura di un negozio fuori dagli USA presuppone che nasceranno altri negozi in altri paesi del mondo?”, ha chiesto un analista a Fred Anderson nel corso della conferenza di ieri. “Per ora abbiamo questo in calendario. Poi vedremo. Apple terrà  un approccio molto cauto e ponderato all’estensione della sua strategia”, ha risposto il CEO di Cupertino.

Ricordiamo che voci sulla possibilità  che nascano negozi Apple anche al di fuori degli USA, e in particolare a Parigi, Londra, Francoforte, si sono diffuse con insistenza nei mesi scorsi. In qualche caso si sono avute anche mezze ammissioni, poi però subito smentite, da qualche manager Apple periferico. Dalla sede centrale, invece, i responsabili del management sono sempre stati molto attenti a non lasciar trasparire alcuna decisione e pare che sia così anche in questo caso.

Dove di certo si punta a correre per aprire un negozio è San Francisco. Qui lo store spalancherà  le sue porte ad inizio gennaio; i lavori sono in corso già  da qualche tempo.

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