Il confronto tra Microsoft e gli Stati che non hanno accettato l’accordo con il DOJ va verso le battute finali.
Sia la società di Redmond che gli Stati dovrebbe presentare entro la giornata del 19 giugno le loro argomentazioni finali che rappresenteranno la conclusione formale del processo.
Dopo questo atto formale toccherà alla giudice Kollar Kotelly decidere sulle richieste delle due parti. Gli Stati, che giudicano l’accordo mediato troppo debole e incapace di fermare il potere monopolistico di Microsoft, chiedono che venga imposta una versione modulare di Windows, dalla quale poter togliere e aggiungere a piacimento dei produttori di PC, componenti come Explorer o Media Player; Microsoft sostiene che le richieste degli Stati sono impossibili da soddisfare oltre che potenzialmente devastanti per la stessa Microsoft ma anche per l’economia americana.
Ricordiamo che la giudice Kollar Kotelly deve ancora decidere se lo stesso accordo raggiunto tra Microsoft e Dipartimento di Giustizia sia accettabile o meno e soddisfi le esigenze per cui esso è stato stilato: impedire da parte di Microsoft l’abuso della sua posizione dominante.
La maggior parte degli osservatori ritiene che la Kotelly finirà per pronunciare una sentenza molto cauta e sostanzialmente equidistante dalle richieste delle due parti.
Gli stessi osservatori ritengono che, in ogni caso, Microsoft non verrà colpita frontalmente e che quindi la prossima grande sfida per la società americana si svolgerà in Europa, dove è sotto inchiesta da parte della Commissione Europea, giudicata meno influenzabile dalle lobby che governano il mondo della politica americano.