La Danimarca potrebbe essere il secondo stato europeo ad imporre la compatibilità universale dei sistemi di protezione dei diritti digitali. La notizia viene riportata dal giornale Politiken.dk, citato da Ars Technica.
Secondo quanto si apprende dal sito una operazione lobbistica in questa direzione sarebbe stata intrapresa da qualche gruppo industriale come Maersk, un vero e proprio colosso del paese nordico (100.000 dipendenti in 125 paesi del mondo) e che opera in vari ambiti dalla logistica al mondo retail e possiede una catena di supermercati.
Secondo quanto afferma Henrik Olesen, product manager della divisione supermercati, “l’apertura degli standard digitali, seguendo la strada intrapresa dalla Francia, significa più facilità per i consumatori nell’acquisto di musica legale e un fatturato più alto per i negozi di musica on line”.
Nel corso dell’articolo la stessa tesi è sostenuta da Gert Rieder, amministratore delegato di TDC, un importante fornitore d’accesso che opera anche un negozio di musica on line. “Abbracciamo totalmente la presa di posizione del governo francese perchè dà ai consumatori maggiori opportunità nel campo dell’acquisto della musica on line”.
Il ministro della cultura Brian Mikkelsen sarebbe concorde con queste posizioni. Secondo quanto riportato dal sito il governo è convinto che l’interoperabilità dei sistemi di protezione dei diritti digitali sarebbe sostenuta dalle grandi case discografiche ansiose di avere alternative legali alla pirateria.
Se l’operazione lobbistica sul governo dovesse andare a buon fine una legge in materia che ricalcherà quella francese sarà promulgata nel corso del 2007.