Un lampo illumina la notte: The BrownFury scrive nella sezione Apple di Slashdot, il già popolarissimo sito di notizie per gli appassionati di tecnologia, uno dei più interessanti laboratori di informazione “bottom-up” della storia della Rete, che quelli di Cupertino avevano appena presentato il loro lettore di Mp3, il primo iPod.
Un post storico, visto col senno di poi. Ma con quello di allora, come venne presa la notizia? Questo scriveva The BrownFury: Durante un evento a porte chiuse Apple ha presentato il suo nuovo lettore di Mp3, iPod. L’iPod ha le dimensioni di un mazzo di carte. Largo 2,4 pollici, alto 0,78 e dal peso di 6,5 once. Un hard disk da 5 GB, 10 ore di vita delle batterie, ricaricabile attraverso il FireWire. Funziona inoltre anche come un disco FireWire. Opera insieme a iTunes 2″.
Ma come la prese il moderatore che decise di pubblicare la notizia? Quale commento? Quale sferzante analisi? CmdrTaco è lapidario: No wireless. Less space than a nomad. Lame, cioè: Niente collegamento senza fili, meno spazio sul disco di un lettore di Nomad. Fa schifo.
Non commentiamo, piuttosto, seguendo il thread degli utenti del sito, notiamo tra quelli in rilievo un punto che deve aver rappresentato la prima, piccola gioia per Steve Jobs. Scrive infatti sfgoth (post classificato come “insignificante”): “Plus, you can use it as a portable disk. No “content protection”. Yay!”
Apple ce l’aveva fatta: era entrata sul mercato con un prodotto del quale oggi sappiamo (col senno di poi a cui si faceva cenno prima) il successo incredibile grazie non solo a una capacità di innovare tecnologicamente o dal punto di vista della semplicità d’uso, ma anche per la filosofia. Era la prima mossa, “l’invito” al pubblico: comprate l’iPod, diceva silenziosamente, perché il nostro lettore è sincero e vi permette di trattare la vostra musica come avete sempre desiderato nel mondo digitale. Il resto è diventato storia.