La crisi del mercato continua a farsi sentire in maniera pesante anche nel settore dei palmari, con acquisti a rilento cui fanno seguito prezzi calanti. Tra le società maggiormente coinvolte Palm, che da qualche mese sta subendo pesanti contraccolpi dalla situazione che non pare vicina alla fine del tunnel.
Di ieri la notizia secondo cui sul mercato americano la società di Santa Clara ha abbassato i prezzi del m500, introdotto solo qualche mese fa. L’abbattimento del costo è di 70$; ora negli USA il Palm m500 viene venduto ad un prezzo consigliato di 329$.
All’origine del taglio le scarse vendite. L’m500 rappresenterebbe solo il 5% del mercato complessivo di Palm.
La situazione non è molto migliore anche per la concorrenza. HandSpring che vende cloni PalmOs. Il Visor Edge rappresenta solo il 5% delle vendite e il suo mercato va a rilento. Le settimane di magazzino dell’Edge ad inizio luglio erano ben 35,5.
Il segmento dei palmari riserva qualche soddisfazione solo per i modelli di punta, quelli con schermo a colori. Sony, ad esempio, ha raggiunto il 10% del mercato americano con il suo Cliè e anche i modelli con schermo a colori di Palm e HandSpring vanno discretamente se raffrontati con gli altri.
Il problema è che sia per HandSpring che per Palm il cuore del mercato è rappresentato dai modelli meno costosi e il fatto che essi giacciano in magazzino, costringendo a continui ribassi di prezzo, rappresenta un problema in prospettiva per tutto i segmento preoccupando investitori e analisti.
Una riprova si è avuta nella giornata di ieri. Il titolo Palm ha chiuso a 3 dollari, il minimo storico per il titolo. Ricordiamo che al suo debutto in borsa Palm venne lanciata a 36$ per azione raggiungendo ben presto quotazioni vertiginose, prossime ai 100$.