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Sun fa causa a Microsoft

Nuova causa di Sun contro Microsoft.
Il procedimento legale, intentato presso la corte distrettuale di San Josè, in California, si rivolge a cercare danni per un valore di un miliardo di dollari, circa 1.2 miliardi di euro, contro il colosso di Redmond. Alla base dell’azione i presunti danni che Sun avrebbe subito dal comportamento anti-competitivo di Microsoft nei confronti di Java, l’ambiente inventato proprio da Sun e che rende capaci gli sviluppatori di produrre software in grado di girare su tutte le piattaforme, indipendentemente dal sistema operativo.

Il caso appare particolarmente spinoso per la società  di Bill Gates.
Sun, infatti, fa esplicito riferimento negli incartamenti al sistema operativo XP accusando Microsoft di avere illegalmente integrato Internet Explorer al sistema operativo, i prodotti server al sistema operativo, e l’ambiente di lavoro .Net al sistema operativo e ai prodotti server.
In aggiunta a questo Sun accusa Microsoft di avere raggiunto accordi esclusivi con Apple ed Intel in base ai quali queste due realtà  commerciali non possono distribuire e sviluppare versioni di macchine Java non compatibili con la versione implementata da Microsoft.

Da notare che il caso Netscape, che ha condotto al più noto processo contro Microsoft conclusosi con la condanna e la mediazione con il DOJ, non interessava direttamente il sistema operativo, ma solo un caso di esercizio del monopolio per schiacciare un concorrente.
Sun chiede pesanti sanzioni pecuniarie contro Microsoft ma, soprattutto, chiede che XP venga distribuito fin all’origine con un plug in che lo renda nativamente compatibile con Java di Sun e che Microsoft sospenda la distribuzione della macchina Java in maniera separata.
In aggiunta a questo chiede che Microsoft riveli dettagli del codice del suo sistema operativo e separi Internet Explorer, i servizi server e .Net dallo stesso Os.

Proprio .Net pare essere il principale obbiettivo di Sun. L’architettura di sviluppo di Microsoft, fondamento di tutte le strategie presenti e future, include tecnologie che competono direttamente con Java e Java 2 e potenzialmente è capace di dominare l’ambiente Internet che nella visione di tutte le due società  sarà  alla base non solo della navigazione e della distribuzione di informazioni, ma anche il quadro generale che determinerà  il modo in cui le applicazioni verranno sviluppate e vendute. In questa prospettiva Java e .Net diventano un elemento di concorrenza aggiuntivo a quello nel campo dei prodotti per i server. Sia Microsoft che Sun intendono usare .Net e Java per incrementare il lucroso mercato delle reti nel quale pure sono concorrenti.

E’ chiaro che se la strategia di Microsoft contro Java dovesse avere successo ben difficilmente Sun sarebbe in grado di alimentare la propria strategia nel campo dei server visto che Microsoft potrebbe facilmente imporre il proprio standard anche in quel campo. Questo significherebbe per Sun la distruzione del proprio business, compreso quello hardware. Ricordiamo, infatti, che Sun produce anche sistemi proprietari che hanno proprio nel campo dei server i loro impieghi principali.

Microsoft ha già  risposto alla causa, accusando Sun di cercare di vincere in tribunale mentre perde sul mercato. “Milioni di utenti usano ogni giorno Java mentre utilizzano prodotti Microsoft – ha detto il portavoce di Redmond Jim Desler – se esiste un limite nell’accettazione sul mercato di Java non è colpa di Microsoft, ma di Sun”.

Il caso Sun e i contrasti con Microsoft affondano le loro radici molto indietro nel tempo quando la stessa Sun aveva querelato Microsoft con l’accusa di avere sviluppato una versione di Java non compatibile con quella originale, questo per impedire la creazione di un ambiente realmente indipendente dalla piattaforma e dal sistema operativo. L’azione avrebbe inficiato l’universalità  di Java e danneggiato Sun anche per l’utilizzo di un marchio “Java compatibile” che non rispondeva alla realtà  e rappresentava anche un’infrazione ai termini di licenza. Microsoft e sun arrivarono ad un accordo extragiudiziale nel corso del quale Redmond pagò 20 milioni di dollari di danni ed ebbe la proibizione permanente ad usare il marchio Java.
Microsoft in risposta eliminò la macchina Java da XP e nonostante i ripetuti incoraggiamenti da parte di Sun si rifiutò sempre di distribuirne nuove versioni.

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