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Tra PowerPC ed Intel c’€™era un terzo incomodo?

Apple ha abbracciato Intel come ripiego, abbandonando una strategia diversa da quella che l’€™ha condotta ad utilizzare i processori di Santa Monica? A sollevare questa ipotesi è The Register , in un articolo apparso nel week end.

Secondo la testata inglese, Cupertino, ormai convinta che Ibm non sarebbe stata in grado di fornire una soluzione alla necessità  di incrementare la potenza dei suoi portatili, aveva iniziato mesi prima di optare per Intel la ricerca di un nuovo partner trovandolo in una ambiziosa startup denominata PA Semi. La società  californiana ha uno staff di alto livello (tra i suoi ingegneri ci sono molti delle teste pensanti che diedero vita ai processori Alpha) e stava studiando un chip ad alte prestazioni e basso consumo, esattamente quello che serviva ad Apple. In aggiunta a ciò il chip (un dual core da 2 Ghz con supporto AltiVec e appena 7 watt di assorbimento) sarebbe stato compatibile con il software Mac di quanto non lo sono i chip Intel.

Apple, racconta The Register, sarebbe stata molto interessata al punto da avere mandato alcuni suoi ingegneri a lavorare con quelli di PA Semi e promettere, anche se solo informalmente, che i suoi chip sarebbero stato adottati per dai nuovi Mac in fase di progettazione. Dan Dobberpuhl, Ceo di PA Semi, era tanto sicuro dell’€™accordo da avere ritenuto le voci su Intel, sorte nella primavera del 2006, solo un modo per Apple di trattare sul prezzo e non un reale pericolo di perdere il cliente. Quando venne dato l’€™annuncio l’€™amministratore delegato andò su tutte le furie, dice The Register.

La ragione per cui Apple scelse Intel non è nota, ma ha certamente a che fare anche con il fatto che il chip di PA Semi non sarà  pronto che nel corso del prossimo anno. Tra i fattori che hanno indotto Cupertino scegliere Santa Clara c’€™è certamente anche la capacità  di fare fronte a volumi diversi da quelli di PA Semi e al fatto che Intel è in grado di dare risposte a tutte le esigenze di mercato, dai portatili ai computer desktop.

Ora PA Semi, che ha un accordo con Texas Instruments per la produzione dei chip, punta ai dispositivi integrati. La speranza è quella di avere comunque successo, ma quello che è sicuro è che sarà  molto più difficile senza l’€™aiuto di Apple.

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