La travagliata Motorola e la mastodontica IBM hanno non pochi problemi finanziari ma i rispettivi laboratori tecnologici, per fortuna, continuano a studiare soluzioni innovative .
Presso gli stabilimenti di Singapore e in collaborazione con il politecnico locale Ngee Ann, Motorola, che ha messo al lavoro 30 ingegneri e investito 1 milione di dollari, vorrebbe integrare le funzionalità Bluetooth in una variante (la quinta generazione: MX1 @ 200 MHz) dei suoi processori della linea DragonBall, quelli usati nei palmari.
L’obiettivo sono oltre ai PDA, le web tablets e i cellulari di terza generazione (ma forse anche quelli intermedi definiti 2,5G) e già nella seconda metà del 2002 Motorola venderà i chip ai produttori di questi device a circa 19 dollari l’uno per volumi di 10.000 pezzi.
Alla Motorola stanno già definendo anche la sesta generazione del DragonBall, ma bisognerà attendere il 2003 quando il mercato dei PDA raggiungerà il valore di 7 miliardi e mezzo di dollari.
Quanto a IBM l’idea è aggiungere un coprocessore dedicato al TCP/IP ai PowerPC, in particolare al 440GX a 32bit e 500 MHz.
Per velocizzare le funzioni e non intasare il processore con lavori maggiormente diretti alla generazione, al transito e alla verifica dei pacchetti di dati, un coprocessore si accollerà la gran mole di lavoro.
Per la fine dell’anno IBM potrebbe sfornare i primi campioni: collegati al bus da 166 MHz tramite controller DDR SDRAM riuscendo a trasferire 5,3 gigabytes al secondo.