Apple potrebbe passare ad Intel entro due o quattro anni. La previsione è di Andrew Neff, uno degli analisti più rispettati tra quelli che si occupano del mondo PC.
Neff affronta lo scottante tema del futuro dei processori di Apple nel contesto di un rapporto di cinquanta pagine, una sorta di “stato dell’unione” dell’universo informatico finalizzato a fare il punto su quello che, a giudizio dello stesso analista di Bear Stearns, accadrà nel corso dei prossimi anni.
Secondo Neff il futuro arriderà alle società che per prime coglieranno l’esigenza intrinseca di concreti cambiamenti. Per Apple uno di questi cambiamenti necessari, quasi inevitabili a giudizio dello stessa analista, è il passaggio al mondo Intel.
Secondo Neff Cupertino otterrebbe da questa scelta la velocità nel campo dei processori che non può avere oggi da Motorola e IBM guadagnando un aumento della base di utilizzatori.
Le possibilità che questo passaggio avvenga sono molto alte secondo Neff, oltre l’80%, e i tempi relativamente stretti, da due a quattro anni.
Il parere di Neff, che nel contesto dello stesso rapporto predice anche la possibilità di un’alleanza tra Sun e Dell e paventa una possibile battaglia tra la stessa Dell, da una parte, e Intel e Microsoft, dall’altra, è particolarmente significativo. Si tratta infatti di un analista con grande capacità di visione prospettica. Basti ricordare che predisse la fusione tra HP e Compaq quando gli stessi manager delle due società affermavano che l’accorpamento di due società di quelle dimensioni era impensabile.
Parallelamente il rapporto di Neff viene pubblicato in un contesto in cui il passaggio ad Intel da parte di Apple è tornato d’attualità a causa di alcune dichiarazioni di Jobs. Il CEO, a sorpresa, sollecitato sull’argomento da alcuni analisti non ha radicalmente smentito questa prospettiva lasciando una porta aperta. “Prima dobbiamo completare la transizione a Mac OS X – ha detto – poi avremo la possibilità di scegliere. Alla Apple amiamo avere la possibilità di scegliere”