Mentre a San Francisco si stava chiudendo il Macworld, pochi chilometri più a sud, per la precisione a Coyote Hill, Palo Alto, si teneva una serata molto particolare. Il Parc, il mitologico centro di ricerca della Xerox dove Steve Jobs pagò un milione di dollari per poter passare un pomeriggio a studiare quella che poi è diventata la interfaccia a finestre e icone dei computer personali, ha infatti ospitato Marissa Mayer.
La giovane donna, neanche trentenne, è dal 2000 product manager di Google, e come tale ha lavorato alla creazione dell’interfaccia e delle funzionalità del motore di ricerca dei record. Sono tantissimi i punti toccati dalla Mayer durante la conferenza che si è tenuta nell’auditorium del centro di ricerca, ma grazie a uno degli invitati, il programmatore Alan Williamson, ne abbiamo un resoconto molto completo.
Rinviamo dunque al blog dell’autore, dove è possibile trovare in inglese tutto il materiale, non senza accennare prima a un paio di passaggi riportati circa quanto detto da Marissa Mayer: che il nome “Google” è frutto di un errore di spelling (volevano scrivere Googol”), che Gmail è in test interno e usata quotidianamente dai dipendenti di Google ormai da due anni, che, infine, il famoso tasto “I feel lucky” non viene praticamente usato da nessuno, però se lo si toglie gli utenti si arrabbiano e quindi è una sorta di… “tasto di sicurezza” che caratterizza le pagine di Google rispetto a quelle degli altri concorrenti!