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Video per iPod, dubbi dalle TV e da attori e autori

Per Apple potrebbe non essere semplice convincere i produttori e le realtà  che producono video a realizzare contenuti per l’€™iPod. Le ragioni sarebbero nell’€™incertezza delle dimensioni del mercato e, soprattutto, nei costi ‘€œnascosti’€ che dovrebbero affrontare.

A mettere in luce quanto la strada per avvicinare, oltre ad ABC, altre realtà  al mondo di iPod possa essere ripida, è una breve inchiesta pubblicata da alcuni siti e realizzata dall’€™agenzia Reuters.

Secondo l’€™agenzia Apple avrebbe già  provato direttamente le difficoltà  i questo campo, incassando un rifiuto (temporaneo?) ad aderire all’€™offerta di contenuti da parte di NBC e CBS. A far declinare l’€™offerta non sarebbe stato tanto il costo per riadattare i film al mini-video di iPod a fermare le trattative, quando i prezzi bassi fissati da Apple mentre in altri ambiti gli stessi network riescono a spuntare profitti più alti visto l’€™interesse del pubblico.

Un altro aspetto che le case di produzione si trovano ad affrontare sono le richieste dei sindacati degli artisti. Normalmente per le produzioni in DVD sia gli attori che i filmakers spuntano delle percentuali sulle vendite mentre al momento non esiste nulla di simile per i filmati per iPod. Fino a quando non sarà  stato fissato un meccanismo per tracciare i download e decidere come valutare il sistema di protezione digitale usato da Apple, è probabile che non si assisterà  ad un vero e proprio boom dei contenuti perché esistono troppi rischi di andare incontro ad una vertenza con registi, attori, e tutto il team creativo che sui DVD spunta il 20% dei profitti sulla vendita, mentre sui filmati per iPod non vede un centesimo. E se al momento la cosa, per il mercato ridotto che ha il video per iPod, la cosa suscita attenzione ma non allarme, non si potrà  dire lo stesso quando i contenuti dovessero diventare centinaia e gli iPod video milioni.

Secondo altre fonti esistono anche altri problemi alcuni dei quali determinati dai produttori indipendenti che vendono le loro creazioni (telefilm, show televisivi, film TV) ai grandi network. Questa particolare categoria vuole fatti e non promesse prima di concedere i diritti per le sue produzioni, il che significa capire quando guadagneranno.

Infine, tra le difficoltà  cui Apple dovrà  fare fronte c’€™è anche il fatto che le case di produzione TV hanno sì qualche problema con la pirateria, ma i guai che devono fronteggiare in questo campo non sono neppure lontanamente paragonabili a quelli con cui devono fare i conti le case discografiche e per questo hanno meno stimoli nel trovare canali di distribuzione alternativi.

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