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Websense: attenti allo shopping online natalizio

Arriva Natale, è tempo di shopping anche online (secondo il Politecnico di Milano nel 2006 l’Italia avrà  speso 4 miliardi di euro online) e arrivano anche i rischi di pirateria, truffe e furti di indentità  online. L’indagine di Websense, società  di webfiltering e sicurezza, ha evidenziato che, sebbene il 75% delle persone che acquistano online i regali di Natale non sia in grado di dire con sicurezza se un sito eCommerce sia o meno affidabile, tuttavia solo un consumatore su quattro è conscio dei rischi cui può essere esposta la carta di credito. La principale preoccupazione in assoluto, invece, secondo il 39% degli intervistati è piuttosto che i regali siano consegnati in tempo.

L’indagine ha riguardato un campione di oltre 1000 consumatori delle tre principali capitali europee dello shopping: Milano, Parigi e Londra.

Per il 36% degli intervistati, la presenza di offerte speciali è il principale fattore per preferire un sito a un altro per i propri acquisti online. Il 35% del campione ha ammesso di non controllare sempre la presenza del lucchetto che dovrebbe stare a indicare il requisito minimo di sicurezza per un sito di e-shop, con il 18% che ha risposto di non sapere nemmeno di cosa si tratti.

Un significativo 17% del campione intervistato è apparso totalmente inconsapevole dell’esistenza di minacce alla sicurezza e ritiene che lo shopping natalizio online sia del tutto privo di rischi e che non vi sia ragione di preoccuparsi.

Altro dato emerso dall’indagine è che l’89% degli intervistati questo Natale effettuerà  acquisti online dal Pc di casa. Vi è comunque un 33% del campione che userà  anche il Pc dell’ufficio per questo tipo di attività  e il 54% di questi ultimi non ha però idea se tale Pc abbia strumenti di protezione attivi.

In particolare, Websense ha individuato alcune categorie di comportamento interessanti:

Quelli preoccupati solo del prezzo: londinesi (il 42% del campione specifico) e parigini (il 46%) sembrano essere quelli più propensi a prendersi il rischio di visitare siti sconosciuti alla ricerca di occasioni. Solo il 20% del campione milanese agisce allo stesso modo.

Quelli a caccia di sconti: le donne si dimostrano globalmente più attente ai rischi potenziali dello shopping online, preferendo utilizzare solo siti di e-shop molto noti (51% delle donne contro il 41% degli uomini), mentre il 39% degli uomini (contro il 33% delle donne) effettua acquisti qua e là , sui siti che presentano le migliori occasioni senza preoccuparsi troppo dell’origine di tali siti o della loro autenticità .

Quelli che si fidano solo del marchio: i consumatori milanesi sono i più propensi ad effettuare acquisti esclusivamente dai siti di marchi molto noti (54% del campione specifico), contro il 44% e 40% rispettivamente di londinesi e parigini.

Quelli confusi: i consumatori milanesi sono i meno fiduciosi nelle loro capacità  di identificare un sito web sicuro (89% del campione specifico), in confronto a londinesi (67%) e parigini (69%).

Acquisti last minute: l’arrivo in tempo dei regali acquistati online (non la sicurezza degli acquisti) è decisamente la principale preoccupazione che accomuna gli intervistati di tutti e tre i paesi, con i francesi più preoccupati (46%) di inglesi (33%) e italiani (38%)

La restituzione al mittente: questioni di ordine pratico sembrano decisamente quelle che preoccupano di più tutti gli intervistati di ogni paese, di contro meno attenti alle problematiche della sicurezza di Internet. Solo un esempio: il 21% dei londinesi colloca la seccatura di dover restituire acquisti non corrispondenti a quanto immaginato prima della preoccupazione per la sicurezza degli acquisti online.

Quelli che non si fidano del pc dell’ufficio: Nonostante siano molti quelli che lo usano per lo shopping online, oltre la metà  del campione totale (58%) ritiene che il Pc dell’ufficio sia meno sicuro di quello di casa nel proteggere i dati sulle loro carte di credito. Un po’ più fiducia negli strumenti di protezione attivi in ufficio la dimostrano i milanesi (34%) rispetto a londinesi (17%) e parigini (15%).

Nota: Il campione di questa indagine quantitativa era composto da 1053 persone da 16 anni in su di 3 città  (ca. 350 persone per ogni città ): Londra. Milano e Parigi. Al campione sono state sottoposte 9 domande. Le interviste sono state effettuate tra il 17 e il 23 novembre 2006.

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