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WiFi standard wireless globale?

WiFi, lo standard di Airport, potrebbe essere la chiave vincente ed inaspettata per un network globale senza fili che offrirà  connessioni Internet ad alta velocità  e l’agognata modalità  “always on”, sempre in linea, indispensabile per trasformare i PDA in veri e propri gadget multifunzione, possibile ora solo negli USA e solo a caro prezzo.
A questo orizzonte e in questa direzione stanno lavorando in parecchi negli USA: società  specializzate, singoli utenti e gruppi di amatori. Il sogno è una rete wireless “anarchica” e autogestita, simile per molti aspetti alla Internet delle origini dove le reti si sono reciprocamente aperte utilizzando uno standard comune e costituendo la rete globale mondiale. Nel caso specifico la rete sarebbe fondata sullo standard IEEE 802.11b e i “nodi” sarebbero i privati che in casa loro avranno delle stazioni di trasmissione. In una simile configurazione l’unica difficoltà  reale da risolvere sarebbe la capacità  di instaurare un “roaming” simile a quello dei cellulari, problema tecnicamente semplice da risolvere e la costituzione di una rete sufficientemente capillare e potente in grado di coprire ampie porzioni di territorio. Ovviamente sarebbe anche necessario che ciascun privato “aprisse” le sue reti ad altri utenti o, in alternativa, che venissero costituite reti commerciali che supportassero questo standard e che le connessioni broadband diventino lo standard universale.
Il progetto è appena agli inizi, ma, come accennato, c’è già  qualcuno che ci crede. Tra questi, come si legge in un articolo del New York Times, ad esempio il Bay Area Wireless Users Group, un gruppo di utenti della zona di San Francisco a capo del quale si trova Tim Pozar.
Pozar e il suo gruppo di amici hanno iniziato ad installare una rete di antenne nella zona che al costo di soli 2000$ l’una e per un costo complessivo neppure lontanamente paragonabile con quello necessario per la costituzione di una rete cellulare, saranno in grado di offrire connettività  senza fili e una rete informatica globale su tutta la baia di San Francisco superando anche le difficoltà  poste dalla scarsa portata degli hub casalinghi.
Al momento, sempre secondo il NY Times, sono già  19 le società  che lavorano per rendere questo progetto credibile e fornire il necessario supporto tecnico mentre all’orizzonte si profila una rete amatoriale ma robusta in termini di tecnologie e prospettive di crescita capace di distruggere l’ordine costituito e definire un nuovo modo di intendere il wireless. Una rete che a costi molto più bassi consentirà  di scambiare in primo luogo dati ma anche, potenzialmente, di prendere il posto della telefonia cellulare

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