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Adobe: le Creative Cloud pirata sono meno dei vecchi pacchetti

La Creative Cloud non sarà piaciuta a una parte degli utenti abituati a comprare e non ad affittare il loro software ma Adobe si frega le mani: non solo, secondo quanto riferito alcuni mesi fa, il fatturato è aumentato e i picchi e le valli derivanti dai lanci annuali spariti, ma è anche diminuita la pirateria. A sostenerlo è Fabio Sambugaro, Vice Presidente Enterprise della software house responsabile del Brasile e dell’America Latina che ne ha discusso con BNamericas.

Di che percentuali stiamo parlando non è noto, giacché Sambugaro non fa menzione di questo aspetto, limitandosi a spiegare genericamente di aver notato nuovi clienti che con la formula precedente (acquisto del pacchetto completo una tantum) non avrebbero valutato l’uso di software originali.

Gli abbonamenti per studenti, aziende, istituzioni didattiche, piccole e medie imprese, pubblica amministrazione, sono in effetti economicamente interessanti e prevedono formule che partono da 12,29 euro (IVA compresa) al mese (versione più recente di Photoshop e Lightroom) o da 24,59 euro al mese (IVA compresa) per app singola (es. Photoshop, Illustrator o altro), Font Typekit, accesso al portfolio ProSite e 20GB di spazio nel cloud.

TorrentFreak fa notare che il software Adobe è ancora ancora molto popolare sui siti che consentono di scaricare materiale illegale. Su Pirate Bay, Photoshop CS6, l’ultima versione che funziona “offline”, senza eseguire controlli periodici sul cloud, è a tutt’oggi l’applicazione più scaricata; altri applicativi della società quali Lightroom, Illustrator, Premiere e InDesign sono a loro volta nella top 50 delle applicazioni più “piratate”. Anche le versioni cloud non sono ad ogni modo immuni dal fenomeno della pirateria, giacché esistono vari metodi per aggirare il meccanismo di protezione.

Secondo gli ultimi dati forniti da Adobe, Creative Cloud conta 2.308.000 clienti e sono 464.000 i nuovi abbonati nell’ultimo trimestre.

Per quanto riguarda la pirateria in generale, dai dati di un recente studio di BSA Softwre Alliance emerge che:

  • Il tasso a livello globale di software per computer installati senza licenza è passato dal 42% nel 2011 al 43% nel 2013 a causa, principalmente, delle economie emergenti, dove l’uso di software senza licenza è più diffuso e continua a caratterizzare un numero crescente di computer.
  • L’area dove si registra un maggior numero complessivo d’installazioni di software senza licenza nel 2013 è l’Asia – Pacifico con il 62%. Questo dato registra un incremento del 2% rispetto al 2011. Il valore commerciale delle installazioni di software senza licenza ha raggiunto i 15 miliardi di Euro.
  • In Europa occidentale, il tasso è sceso di tre punti fino a raggiungere il 29% nel 2013, con un valore commerciale di € 9 miliardi.
  • Nell’Unione Europea, il tasso è sceso di due punti al 31% nel 2013, con un valore commerciale di 10 miliardi di Euro.
  • Il valore commerciale delle installazioni di software per PC senza licenza nel 2013 è pari a 46 miliardi di Euro a livello globale.

PirataSoftwareico

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