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Affiliazione iTunes, Apple precisa «La riduzione delle commissioni solo per acquisti in-app»

Il taglio delle commissioni del 64% per l’affiliazione iTunes annunciato da Apple a fine aprile ha scatenato una ondata di critiche: si tratta infatti della commissione corrisposta da Cupertino per lo più a siti web e di notizie che segnalano app, film, musica, ebook, spesso contribuendo a pubblicizzare app, giochi ma anche altri contenuti che altrimenti passerebbero inosservati. A distanza di alcuni giorni Apple interviene di nuovo sull’argomento precisando che il taglio delle commissioni per l’affiliazione iTunes vale solo per gli acquisti in-app.

La precisazione di Cupertino sembra così una risposta al polverone di critiche creatosi negli scorsi giorni, quando la società aveva annunciato un taglio dal 7% al solo 2,5% indistintamente per tutte le app e per i contenuti in-app. Ora in un post pubblicato da Apple sul sito iTunes Affiliate Resources, Cupertino precisa che la commissione per le app, sia Mac e che iOS, rimane del 7%, mentre l’unica commissione che viene ridotta è quella per gli acquisti in-app iOS. Rimane al 7% anche la commissione corrisposta per gli acquisti in-app su Mac, così come quella pagata per ebook, musica e film.

Il passo indietro e la chiarificazione di Cupertino sono accolti favorevolmente dalle principali testate USA e non solo: nella maggior parte dei casi infatti gli acquisti effettuati in-app corrispondono a rinnovi e abbonamenti, così può avere più senso ridurre dal 7% al 2,5% la percentuale corrisposta al sito della segnalazione originale.

Il mantenimento delle percentuali di commissione sulle app e gli altri contenuti iTunes e la riduzione al 2,5 esclusivamente per gli acquisti in-app sembra rappresentare un altro passo nella strategia di Apple per sostenere sviluppatori ed ecosistema App Store, indicata da Phil Schiller. In una recente intervista il dirigente di Apple ha dichiarato che «Il futuro sono gli abbonamenti», consigliando agli sviluppatori di valutare questa opzione rispetto per esempio agli aggiornamenti delle app proposti con sconti, questo perché «molti utenti si sentono più a loro agio con questo meccanismo». Ricordiamo che, sempre in questa ottica, l’anno scorso Apple ha ridotto la sua tradizionale commissione del 30%, con il 70% del ricavato girato allo sviluppatore per gli acquisti in abbonamento, riducendola al 15% mentre l’85% è assegnato agli sviluppatori.

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