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Aggiornamento gratuito Windows 10, tempo quasi scaduto: cosa decidere?

Il tempo sta per scadere e gli utenti Microsoft hanno tempo fino al 29 luglio 2016 per decidere se aggiornare gratis, o no, il proprio sistema operativo a Windows 10. Considerato come uno degli aggiornamento più importanti nella storia della società, l’aggiornamento gratuito a Windows 10 ha dato luogo a incertezze e dubbi da parte dell’utenza, anche per il modo in cui il colosso ha tentato di “forzare” le operazioni di upgrade. In questo articolo, i pro e i contro derivanti dall’aggiornamento, come evidenziati dal theregister.

Anzitutto, è bene precisare che dopo il 29 luglio chi volesse aggiornare il proprio PC a Windows 10 dovrà pagare 135,00 euro per la versione Home del nuovo sistema operativo. Questo è il prezzo di listino presente sul sito Microsoft, ma in rete è possibile, in realtà, trovarlo ad un costo più contenuto, che si aggira comunque sui 99 euro. Ben superiore, invece, è il prezzo per la versione pro dello stesso OS, che si aggira sui 199 euro.

Aggiornare gratis a Windows 10, dunque, consentirà di risparmiare le superiori cifre. Anche Microsoft, comunque, ha il suo torna conto dall’aggiornamento gratuito degli utenti, perché sono solo gli utenti Windows 10 che potranno accedere al nuovo Windows Store e beneficiare di nuove funzionalità e nuove applicazioni, dalle quali derivano ovviamente introiti per la società. Ed allora la domanda è molto semplice: conviene o no aggiornare subito a Windows 10?

Se si guarda al solo aspetto economico, naturalmente, la risposta non può che essere positiva. Ad una più attenta analisi, invece, occorre pesare sul piatto della bilancia i pro e i contro dell’aggiornamento.

Chi avesse ancora Windows 7 potrà, ad esempio beneficiare ancora di alcuni vantaggi. Il sistema operativo rilasciato nell’ormai lontano ottobre del 2009 è probabilmente la versione di sistema più coerente con la tradizionale filosofia Windows.

Ne è conferma il fatto che si tratta di uno dei sistemi più utilizzati in ambito business, nelle imprese. Questo vuol dire che la maggior parte dei software, anche quelli professionali, gira ancora su tale sistema operativo, ragion per la quale si potrebbe essere restii ad aggiornare.

L’aggiornamento a Windows 10 nasconde, non troppo, alcuni aspetti negativi. In primis il nuovo modello di business adottato da Microsoft, che si sta uniformando a quello di altre piattaforme digitali. La pubblicità e gli acquisti in app sembrano essere ormai al centro di qualsiasi esperienza d’uso, anche quella offerta da Windows 10.

Il sistema, allora, sembra ormai registrare molti più dati dell’utente, così da potergli proporre suggerimenti su quali app acquistare e sugli annunci pubblicitari da visualizzare.

Ciò che, però, segna probabilmente uno dei punti principali a sfavore del sistema è la nuova interfaccia UWP, Universal Windows Platform. Sicuramente, le app progettate con UWP risultano più maneggevoli, più belle da visualizzare e più sicure, ma alle volte potrebbero anche essere meno efficienti. Un sempio tanto banale, quanto lampante, è l’app calcolatrice.

Si tratta di uno strumento certamente più bello da vedere, ma è più lento ad avviarsi e richiede maggiore spazio a schermo; inoltre, finché non si clicca sull’app, gli input da tastiera non sembrano funzionare, facendo così perdere tempo all’utente prima di eseguire una determinata operazione.

Anche l’app Impostazioni sembra generare una certa confusione nell’utente, con il vecchio pannello di controllo che mantiene ancora le impostazioni essenziali, mentre molte altre sono state trasferite in una utility di sistema UWP.

Il menu di avvio di Windows 10 non è migliore di quello presente in Windows 7. E’ più lento e più complesso, ma almeno è tornato a schermo, dopo essere stato “tragicamente” rimosso con l’esperimento noto come Windows 8.

aggiornamento gratuito Windows 10

Nonostante i problemi sopra rilevati, la redazione di theregister suggerisce alla maggior parte degli utenti di aggiornare.

E’ la scelta che più condividiamo, a dire il vero, per tanti motivi. Il primo, ovviamente, è legato alla longevità: eseguire Windows 10 consentirà di avere un OS supportato ancora per molto tempo da Microsoft. Inoltre, è chiaro che solo gli utenti con il più recente OS avranno accesso alle nuove app e ai nuovi servizi: Cortana in primis per gli utenti consumer.

Per i più esperti, invece, Windows 10 aggiungerà, con il prossimo upgrade chiamato Anniversary, un’esperienza simile a quella di Unix, con tanto di Bash Linux.

Altra caratteristica del prossimo aggiornamento, inoltre, è Project Centennial, che permetterà di installare applicazioni desktop con la stessa facilità, e le stesse modalità di installazione da Windows Store, a patto che gli sviluppatori supportino tale caratteristica.

Per i giocatori, Windows 10 offrirà le nuove DirectX 12, con significativi miglioramenti alle prestazioni, oltre al fatto di poter eseguire lo streaming dei giochi Xbox One, così da poterli giocare tramite PC.

Ancor più interessante potrebbe, inoltre, rivelarsi l’aggiornamento a Windows 10 per coloro che dispongono di uno smartphone Windows Phone recente e potente: grazie a Continuum sarà possibile collegare il proprio cellulare allo schermo, trasformandolo di fatto in un vero e proprio PC.

Insomma, sono davvero tanti i vantaggi che si celano sotto il nuovo sistema operativo, comunque non perfetto. Sicuramente gli utenti Windows 8 non dovranno temporeggiare oltre, cliccando sul tasto di aggiornamento il prima possibile, sempre dopo aver verificato la compatibilità del proprio hardware con il nuovo OS.

E per chi ha Windows 7?

Anche per gli utenti Windows 7 (ovviamente dotati di una CPU compatibile e sufficientemente potente)  il consiglio è quello di aggiornare, anche perché entro il mese dall’aggiornamento, è possibile ritornare al vecchio sistema operativo; inoltre, poiché il sistema di validazione di acquisto Windows 10 si basa sulle proprietà uniche di ogni dispositivo, dopo aver scaricato l’OS ed aver effettuato un downgrade, sarà possibile in futuro scaricare Windows 10 gratis. Insomma, intanto il consiglio è quello di scaricarlo, anche se si dovesse decidere di ritornare al proprio precedente OS.

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