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Apple ai produttori di custodie: «se leggete i siti di indiscrezioni non fate affari con noi»

Vietato costruire custodie sulla base delle indiscrezioni che circolano in rete. Vietato rilasciare custodie prima che Apple abbia fornito informazioni ufficiali con le misure dei suoi dispositivi e, già che ci siamo, vietato anche leggere i siti che si occupano di indiscrezioni anche se questi siti non sono affatto realtà che per statuto si occupano di indiscrezioni e hanno il prestigio del New York Times. In poche parole è questo il contratto che Cupertino avrebbe fatto firmare a tutti coloro che vogliono «avere l’opportunità di fare business con Apple e con i partner di Apple».

Quello che suona come un vero e proprio ban è il succo di un contratto che, sostiene 9to5Mac, sarebbe stato fatto firmare ai produttori di accessori che hanno qualche vicinanza con il mondo della Mela e hanno intenzione di vedere apparire i propri prodotti nei canali ufficiali, il sito Apple Store On Line o gli Apple Store. L’obbiettivo è quello di  fermare rumor e indiscrezioni pre lancio minando alla radice la fonte degli stessi: le indiscrezioni che arrivando dalle aziende assemblatrici dei prodotti Apple e che finiscono sul tavolo dei produttori di custodie e altri accessori. Questi ultimi alimentano questa vera e propria pratica di spionaggio pagando migliaia di euro per un disegno di un case per una semplice ragione: arrivare sul mercato con accessori, magari anche semplici e basilari, nel giorno stesso in cui Apple lancia un suo prodotto, significa massimizzare le vendite. Essere i primi ad offrire, ad esempio, una custodia, significa ottenere elevatissimi profitti. Una logica che ben conosce e sfrutta anche Apple stessa che per evidenti ragioni ha il privilegio di essere prima sul mercato con i suoi case.

Secondo quanto riferisce il, sito americano, ora Apple avrebbe formalizzato sotto forma di un vero contratto la sua proibizione ad attingere a queste informazioni rubate, quindi a costruire le custodie se non quando Apple deciderà di fornire le specifiche dei telefoni.  Uno di questi produttori di accessori avrebbe affermato che il contratto imposto da Apple si sostanzia anche in un vero e proprio divieto di leggere qualsiasi sito web o giornale che riporta indiscrezioni sui futuri prodotti Apple, tra cui il The New York Times, anche se l’accordo si focalizza sul divieto di progettare cover o accessori per dispositivi iOS non ancora annunciati, utilizzando specifiche riprese da qualsiasi fonte diversa da Apple. Per quanti non firmano l’accordo la sanzione è molto punitiva: rimozione, o mancata vendita, dei prodotti all’interno dei negozi retail Apple ma anche potenzialmente l’esclusione da altri canali e, se si vuole interpretare quel che “fare affari con Apple” significa, anche perdere altri diritti, magari anche quello di costruire prodotti Made for iPhone e iPad.

Di recente, la stessa fonte rivela che Apple ha rimosso circa il 60-70% delle cover di terze parti dai propri negozi al dettaglio. Forse per fare spazio all’arrivo di Apple Watch, forse per spingere maggiormente la propria linea di cover. Forse, però, alla luce di queste rivelazioni, la motivazione è proprio la violazione da parte dei produttori degli accordi e dei contratti firmati. In ogni caso, il rispetto di questi accordi potrebbe avere una naturale conseguenza: Apple venderà le proprie cover, almeno nei primi giorni successivi alla presentazione di un nuovo iDevice. Teoricamente dovrebbe anche limitare la fuga di notizie, ma ci sono centinaia di produttori di custodie che non hanno alcun interesse ad essere  nei canali di Apple e a «fare affari con Apple», almeno direttamente, quanto semplicemente a «fare affari». Bloccare la sete di indiscrezioni di questo gruppo foltissimo di produttori di accessori per Apple sarà impossibile.

custodie per ios

 

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