I dispositivi che usano iCloud potrebbero in futuro integrare una tecnologia in grado di eseguire diagnosi e ottenere fix tramite iCloud. Lo rivela un brevetto registrato da Apple presso il Patent & Trademark Office statunitense denominato “cloud-based diagnostics and remediation”.
Nel brevetto in questione si menzionano tecniche di troubleshooting che ricorrono a una piattaforma in grado di determinare via rete problemi e proporre rimedi, attivando scenari di diverso tipo, secondo la problematica individuata. L’utente può assegnare dei punteggi al termine dell’intervento automatico e il sistema darà in seguito precedenza alle soluzioni con i punteggi più alti.
Apple spiega che le attuali tecniche di risoluzione dei problemi ricorrono a inadeguate checklist e sessioni diagnostiche avviate in una sola direzione, metodi che spesso fanno perdere tempo prima di arrivare alla soluzione definitiva. Un meccanismo in grado di interagire con una base di conoscenze note (problemi con soluzioni già individuate), meccanismi d’intelligenza artificiale, il feedback utente e ottimizzazioni specifiche permetterebbero l’uso di affidabili meccanismi per la risoluzione dei problemi direttamente dal cloud.
Microsoft ha da tempo integrato sul suo sito web “FixIt”, uno strumento di diagnosi e risoluzione che propone soluzioni automatizzate per la risoluzione di alcuni problemi di Windows o Office: si seleziona dal web la problematica e viene proposta una soluzione; con il consenso dell’utente vengono avviate procedure automatiche di diagnostica e risoluzione. Il meccanismo di troubleshooting di Microsoft funziona ad ogni modo solo con Windows e Office e non tiene conto di tablet, smartphone o problematiche differenti.
