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Apple, altro “no” ai Netbook

Nel corso della presentazione dei risultati fiscali di ieri c’è stato spazio, come prevedibile, per qualche commento sul mondo dei netbook. Ad interepellare Tim Cook è stato un analista che desiderava sapere se non fosse giunto il momento per la Mela di affrontare questo universo. Secondo diversi osservatori è proprio la mancanza di un netbook ad avere inciso in maniera determinante sulla riduzione del 3% delle unità  vendute accusata da Apple nel corso del passato trimestre. In un contesto di crisi, infatti, i clienti si stanno rivolgendo verso prodotti a basso costo e questo avrebbe, secondo alcuni osservatori, anche sulla capacità  dimostrata da anni da parte di Apple di convertire utenti Windows al mondo Mac.

Cook in ogni caso non si è scomposto e la sua replica è stata in linea con quanto Apple ha affermato in passato. Secondo Apple i prodotti in commercio attualmente “hanno tastiere ridotte, software improponibile, un hardware di basso livello e schermi troppo piccoli. Non sono quello che gli utenti vogliono e a lungo termine saranno puniti dal mercato. Non si tratta di una esperienza utente a cui vorremmo applicare un marchio Apple. In questo spazio così come esiste oggi non siamo interessati ad avere una presenza”.

Detto questo, anche questo come già  avvenuto in passato, ci sono stati chiari indicatori di un interesse per le esigenze che stanno conducendo i clienti verso questo ambito. “Siamo comunque alla finestra e abbiamo interessanti idee”, ha detto Cook. Affermazioni che lasciano immaginare che dietro alle quinte si continua a lavorare alacremente per mettere insieme in un prodotto coerente con la filosofia di Apple le aspirazioni di un mercato che, indubitabilmente, ha interesse per computer ultraleggeri capaci di svolgere tutte le funzioni di base di un netbook ma a costi più bassi. E che Cupertino sia su questa strada lo dicono le decine di indiscrezioni che puntano ai manager della Mela intenti a “fare shopping” di componenti che ad altro non possono servire che ad un computer ultraportatile.

Come sarà  questo computer è difficile da dire anche se lo stesso Cook, a leggere tra le righe, qualche indicazione l’ha data. Puntando ad iPhone e iPod touch come dispositivi in grado di soddisfare già  oggi le stesse esigenze degli utenti di netbook, il Coo di Cupertino è parso confermare le voci di coloro che pensano che il concorrente degli ultraportatili sarà  una evoluzione della piattaforma tascabile costituita proprio da iPhone e iPod touch, costruito intorno alla stessa filosofia di base, ma con uno schermo più grande e probabilmente un hardware più potente.

L’impressione, per qualcuno una convinzione, è che nei laboratori di Apple questa macchina sia già  in progettazione ma che essa non vedrà  la luce fino a quando non saranno a disposizione le componenti adatte, in particolare quei processori a consumo ridotto e lunga autonomia ma nel contempo capaci di dare prestazioni elevate che Apple potrebbe avere dal team PASemi reclutato lo scorso anno per lavorare sulla piattaforma tecnologica ARM.

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