Non ha provocato scosse, almeno per ora, la dichiarazione dei risultati fiscali di Apple. Anzi in molti paiono avere dato credito a Fred Anderson che ha sottolineato come Apple sia riuscita a gestire in maniera più che adeguata un periodo difficile per il mercato informatico.
La prova è nel listino di Wall Street. Il titolo AAPL al momento in cui scriviamo fa segnare un buon risultato, con una crescita dell’1,32% e su scambi piuttosto sostenuti.
Non ha prodotto, quindi, alcun effetto nè il buco di bilancio di 8 milioni di dollari né il sostanziale pareggio nelle vendite delle macchine rispetto al trimestre precedente quando in molti si attendevano invece un progresso.
Nessuno scossone neppure dal downgrading subito da Needham, una società di analisi finanziarie che ha declassato Apple da buy a hold.
Evidentemente gli investitori hanno preferito focalizzare la loro attenzione sull’incremento del fatturato, gli sforzi di riassetto e la riduzione delle scorte di magazzino. Traguardi che molte altre società concorrenti non riescono a conseguire.