PalmSource e Rim, PalmOs e Balckberry. Due mondi si incontrano e lanciano la sfida contro iMode e Microsoft SmartPhone. In palio c’è qualcosa di più che il semplice dominio del segmento della posta elettronica in formato wireless telefonico (considerata da molti analisti la killer application per i cellulari del prossimo futuro). C’è in palio un posizionamento stabile in un mercato in profonda trasformazione.
Telefoni sempre più intelligenti e palmari in grado di comunicare non solo attraverso i protocolli Tcp/Ip ma anche con le reti cellulari. I tasselli per la convergenza del mondo mobile “leggero” ci sono tutti. Adesso entrano in atto anche gli accordi strategici tra i Big del settore.
E’ il caso di PalmSource e Rim, Research In Motion. Lo scorso anno l’annuncio dell’accordo per il programma di licensing BlackBerry Connect, che consente di entrare all’interno della piattaforma tecnologica leader nel settore dell’email attraverso le reti Gsm. Adesso, l’esecuzione dell’accordo. PalmSource annuncia l’arrivo di un client per PalmOs, Mail for BlackBerry, in grado di far dialogare un palmare basato su PalmOs con i server basati sui software di Rim.
In questo modo, se anche BlackBerry vede in parte diminuire parte del suo mercato (i potenziali clienti dei suoi palmari dedicati a telefonia ed email basati su Java) ma acquista una posizione come fornitore tecnologico e di infrastrutture molto più grande. Il mercato di riferimento, attualmente, è quello del mondo aziendale. Ma l’ambizione di Rim è quella di svolgere un ruolo chiave anche nel mercato consumer. Adesso le speranze sono qualcosa di più, mentre per i grandi standard della concorrenza, come il giapponese iMode (implementato anche in Italia da Wind) e le tecnologie di Microsoft, la strada è diventata più difficile.
Il programma di licenze di Rim coinvolge anche altri produttori di tecnologie telefoniche, dimostrando che l’azienda statunitense ha ben capito che mantenere uno standard completamente proprietario e chiuso può garantire guadagni nel breve periodo ma rischiare l’esclusione dal mercato nel lungo tempo.
