Ieri in Corea del Nord i collegamenti a internet sono stati bloccati da un massiccio blackout. Nel paese asiatico sono pochissimi ad avere accesso a internet e il New York Times spiega che sono in tutto solo 1024 gli indirizzi IP esistenti nel paese. L’attacco arriva ad ogni modo dopo le dichiarazioni del presidente degli Stati Uniti, Barack Obama, che aveva parlato di “risposta proporzionata” dopo i recenti attacchi contro la Sony dietro i quali, si sospetta, ci sia il governo nordcoreano. Al momento non si capisce bene cosa possa essere successo ma in molti sospettano un attacco perpetrato da qualche autorità governativa USA che ha voluto dare una sorta di lezione agli aggressori dopo il furto dei dati a Sony Pictures.
La gestione della rete in Nord Corea è curata da Star Joint Venture, internet provider statale, e la maggiorparte delle connessioni passano da China Unicom, società di telecomunicazioni cinese controllata dal governo di Pechino. La spiegazione potrebbe anche semplicemente avere a che fare con ordinarie routine di manutenzione ma lo scenario più plausibile è qualcosa che riguarda il clima teso tra Pyongyang e Washington dopo lo scandalo Sonyleaks.