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Phil Schiller «Bug e vunerabilità, abbiamo avuto una settimana nera»

“È stata una brutta settimana”. Così Phil Schiller, Senior Vice President Worldwide Marketing di Apple, ha commentato la settimana passata nel corso della quale è stata individuata la vulnerabilità root in macOS High Sierra (risolta con l’update a macOS 10.13.2), il di iOS che ha mandato in crash alcuni iPhone il 2 dicembre (risolto con l’update a iOS 11.2).

Intervistato da The Telegraph, Schiller ha riconosciuto che non vi sono scuse per quanto accaduto ma rifiuta l’idea che quanto capitato sia frutto di una tendenza alla negligenza da parte dell’azienda.

”È stata semplicemente una cattiva settimana” ha detto Schiller; “sono successe un po’ di cose, tutto qui”. “Il team farà delle modifiche nelle procedure di revisione dei sistemi, esaminando attentamente il procedimento nel complesso, farà un esame di coscienza e farà di tutto affinché tutto questo non accada di nuovo”.

I problemi in questione sono da imputare alla sempre maggiore crescita di Apple? Secondo Schiller no, spiegando che, a suo dire, da questo punto di vista nulla è cambiato da quando è in azienda (il manager è in Apple dal 1987).”Non credo sia esagerato affermare che Apple è un’azienda davvero molto grande che dà l’impressione di operare come una piccola realtà”. “Sembra ancora la stessa azienda nella quale sono entrato nel 1987”. “Nel frattempo molte cose sono cambiate ma le cose più importanti non sono cambiate per niente”.

Philip Schiller
Philip Schiller

Il lancio degli iPhone 8 a settembre e di iPhone X lo scorso mese, evidenzia alcuni cambiamenti in corso nelle strategie di Apple. “È stato un anno un po’ diverso dal solito” ha detto ancora Schiller; “qualcosa, che avevamo in programma da tempo, volevamo un telefono di nuova generazione come abbiamo fatto con l’iPhone 8 ma allo stesso tempo creare qualcosa di più aggressivo, qualcosa verso una direzione diversa da dove ci aveva portato l’iPhone. È un approccio che non avevamo mai tentato, ma ha funzionato piuttosto bene”.

La gamma iPhone proposta quest’anno da Apple è particolarmente ricca: si va dall’iPhone SE che parte di listino da 429,00 euro fino all’iPhone X che arriva (nella configurazione top da 256GB) a 1359 euro. L’iPhone SE è cambiato poco (in pratica la capacità di archiviazione base) ma ha il suo mercato di riferimento non solo per il prezzo ma anche da parte di chi ama gli smartphone con gli schermi più piccoli. “È ancora lì perché soddisfa un bisogno” ha spiegato Schiller senza aggiungere nulla sul futuro di questa variante di iPhone.

Il 2017 è stato un anno nel quale l’azienda ha celebrato il decimo anniversario dell’iPhone e il 2018 sarà l’anniversario di qualcosa altrettanto importante: dieci anni di App Store. Sotto la guida di Schiller dal 2015, l’App Store è stato cambiato e con iOS 11 è arrivato il rinnovamento con editoriali e articoli originali, aggiornati ogni giorno nella tab Oggi, oltre alle nuove tab Giochi e App.

“Quando abbiamo lanciato l’App Store era emozionante aprirlo e scopre ogni giorno novità” dice Schiller; “vogliamo che questa emozione torni ancora”. Il manager non fornisce indicazioni su quali saranno i cambiamenti ma si limita a dire che questi saranno “stimolanti”.

Immancabile l’accenno alla Realtà Aumentata (AR), “tecnologia emergente che permette di aggiungere elementi virtuali a quanto inquadrato dalla fotocamera, fondendo il mondo fisico e digitale”. Apple quest’anno ha rilasciato gli strumenti che consentono agli sviluppatori di creare app per la Realtà Aumentata e Schiller spiega che l’azienda è una grandissima sostenitrice di questa tecnologia. Al momento su questo versante sono presenti app come quella dell’Ikea che consente di collocare mobli virtuali e altre simili ma a suo dire l’AR avrà un impatto importante su varie categorie di software. ”È come il primo anno di App Store. Nessuno capiva bene ancora cosa stava accadendo. Poi è arrivata l’app Airbnb, poi Instagram… Tutti servizi progettati da persone brillanti che hanno sfruttando le nostre tecnologie in modo sorprendente. Lo stesso accadrà con la Realtà Aumentata”.

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