I processori Intel dei nuovi iMac si possono sostituire, apparentemente, senza alcun problema. Questa la conclusione cui giunge la rivista giapponese MacFan che ha provato a cambiare il chip da 1.83 Ghz con uno da 2.0 Ghz.
Il fatto che il Core Duo dell’iMac si potesse, fisicamente, sostituire era noto dai primi giorni dopo il lancio della macchina quando, sempre un sito giapponese, aveva scoperto che il chip era montato usando un socket. Nessuno aveva mai provato, però, a smontare il processore originale e a sostituirlo con un altro acquistato presso un normale rivenditore di pezzi di ricambio per computer per verificare la reazione dell’hardware.
L’esperimento di MacFan dimostra che l’operazione è fattibile apparentemente senza alcuna conseguenza. Una volta riavviata la macchina tutto il sistema pare procedere nella maniera corretta, anche se non sono stati svolti né test di velocità né altre verifiche specifiche. Lanciando il System Profiler si apprende che anche la macchina riconosce il processore da 2.0 GHz.
Unico problema il costo dell’operazione. Portare la scheda madre da 1.83 GHz a 2.0 Ghz costa 53.000 Yen, circa 375 euro, una spesa non giustificabile visto che il modello superiore costa 420 euro in più, ma ha anche un HD da 250 GB (invece che 180) e uno schermo da 20 pollici invece che 17.
Nonostante questo la notizia appare piuttosto confortante in prospettiva futura quando Intel rilascerà processori più veloci e i prezzi di quelli attualmente disponibili scenderanno. In quel caso potrebbe essere possibile attuare a prezzo economico e facilmente un upgrade dell’hardware, operazione oggi impossibile negli iMac. Sempre ammesso che test approfonditi dimostrino che davvero non ci sono conseguenze all’hardware e che anche i futuri chip siano compatibili con gli attuali iMac.
