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Deejay e iTunes, si può dare di più

Con oltre 12 milioni di ascoltatori nei sette giorni e circa 5 milioni nel giorno medio, Radio Deejay, si colloca al primo posto tra le radio italiane (solo RadioUno la supera, ma nel giorno medio, dati Audiradio), da sempre la più originale e meno scontata, da sempre fucina di personaggi che sono scritti nel libro dell’entertainment italiano, da sempre innovatrice.

Non poteva che essere quindi scelta per prima da Apple Italia per la promozione di iTunes Music Store e iPod (qui a lato i banner azzurri in rotazione sul sito della radio, ma anche altrove, a corredo dei coupon da 20 euro regalati ai Premio Fedeltà ), a poche ore dalla nascita della versione italiana del negozio di musica digitale.

Siamo altrettanto sicuri che il direttore di Deejay, lo stesso Linus (che, detto per inciso, si appresta a correre questa domenica la sua terza Maratona di New York City scortato dalle telecamere di SportItalia), ha avuto un qualche ruolo nell’idea di questa sponsorizzazione, visto che è da tempo un utilizzatore di computer Apple e di recente un utilizzatore “VIP” di iPod.

Lo stato di grazia dei rapporti tra Deejay ed Apple è insomma ai massimi livelli, ad un punto tale che, si direbbe, sarebbe forse persino tempo che la popolare emittente italiana facesse il grande passo, quello che nessuna radio italiana ha fatto finora: distribuire in streaming QuickTime le proprie trasmissioni. La mossa le consentirebbe di trovare collocazione in quell’iTunes pubblicizzato dalle sue frequenze, all’interno delle 20 categorie di radio o, meglio, tra i 366 stream attivi (ce n’è per tutti i gusti, peccato quello della “buona radiofonia musicale moderna” resti un po’ a bocca asciutta, avendo la pazienza di scorrerle tutte, dal minimo dei 16 al massimo dei 160 kbps).

Al momento Radio Deejay, in effetti, ha uno streaming live (come anche Deejat TV) ma trasmette solo ed esclusivamente nei formati Windows Media Player e Real Player. Le scelte di Elemedia del Gruppo Espresso, attuale proprietario della radio dopo i primi quindici anni della gestione Cecchetto e qualche militanza in Sper, sembra essere artefice di questa scelta.

Informazioni e conferme sull’argomento erano state raccolte a fine maggio quando interpellando uno dei rappresentanti della radio, con competenze specifiche sull’argomento, avevamo appreso che la decisione di eslcudere QuickTime è determinata da un semplice “problema di costi, non abbiamo – ci ha detto il nostro interlocutore – un budget per mettere in piedi una piattaforma di streaming ulteriore”. Rispondendo poi alle nostre puntualizzazioni sull’economicità  e l’alto livello qualitativo di QuickTime Streaming Server la replica era stata orientata alle richieste hardware e di rete “si dimentica che c’è un PC da comprare e della banda da utilizzare”.

Che il Gruppo Espresso (fatturato del 2003 di 1,051 miliardi di euro) possa ritenere una spesa eccessiva i 3.000 euro necessari all’acquisto di un Xserve ci sembra poco plausibile anche se non avendo il polso della situazione e una visione completa del sistema di lavoro, è probabile che qualcosa di più complicato e che innalza ulteriormente i costi e le necessità  d’organizzazione ci possa sfuggire.

Nonostante questo pensiamo che trovare Deejay tra le radio di iTunes potrebbe fare comodo a molti italiani (e non) che da tempo usano Mac o che pur usando Win apprezzano le qualità  di iTunes. Il numero di questi utenti è crescente visto il successo di iPod e iPod mini. Apple ha distribuito 85 milioni copie di iTunes (dati non aggiornati dopo giugno), in pratica 85 milioni di vetrine che incrementerebbero la visibilità  di Radio Deejay tra con benefici per l’emittente stessa oltre che per la sua concessionaria di pubblicità  e dei suoi inserzionisti.

QuickTime 6 viene scaricato ogni giorno in 350.000 copie; secondo quanto dichiarato recentemente da Frank Casanova di Apple (qui il video, naturalmente in formato MPEG4 visibile con QuickTime) e la competizione tra i tre formati multimediali sembra agguerrita a giudicare dalle cifre che vedete a lato: Win Media è stabile con la maggior diffusione, QuickTime lo tallona ma è in crescita, mentre Real è terzo e non sembra che guadagni grande miglioramento.

Le cose cambiano: se pochi avrebbero mai pensato che la celebre Deejay Parade potesse essere chiusa magari potremmo anche concederci il lusso di poter sperare che un giorno Win Media Player e Real Player vengano affiancati sempre di più da QuickTime sui siti che trasmettono contenuti multimediali online.

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