Epson passa al contrattacco nell’ambito delle cartucce non originali per le sue stampanti. Dopo una serie di azioni dissuasive per convincere i produttori indipendenti che mettono in vendita prodotti che per essere compatibili aggirano (o copiano) alcune delle sue tecnologie proprietarie, lo scorso week end la casa giapponese ha ottenuto che quattro rivenditori tedeschi sospendessero la commercializzazione di cartucce per inkjet.
I negozi on line interessati dalla decisione (frutto di un accordo mediato) sono GEPOC Gesellschaft fà¼r Polymerchemie GmbH di Aachen, BWD Computer di Arnsdorf; Tintenshop Là¶hne di Bielefeld e Tinten-Toner Vertrieb di Bochum. In precedenza, sempre dietro ad una trattativa extragiudiziale, Epson aveva ottenuto la sospensione della vendita di cartucce compatibili facendo pressione su alcune aziende del Regno Unito e di Hong Kong.
Epson opera con la legge dalla sua parte in quanto le cartucce per funzionare hanno bisogno di chip senza i quali la stampante non riconosce la parte di ricambio. Questi chip contengono tecnologie proprietarie che i produttori di cartucce non originali si limitano a copiare invece che acquistarne i diritti all’utilizzo che la casa giapponese è disponibile a concedere ma che finirebbero per incidere in maniera determinante sul prezzo finale, rendendolo non competitivo.
Come noto la vendita di cartucce rappresenta una fonte importantissima di profitto per i produttori delle stampanti. Basti pensare che molte periferiche vengono vendute al costo (se non sotto costo) sperando di trarre la maggior parte del fatturato dal materiale di consumo. La concorrenza dei produttori indipendenti mina alla base questa strategia.
