Se Microsoft vuole riconquistare la sua identità, deve vendere Nokia a Lenovo. Il provocatorio, o forse no, consiglio parte da Peter Cohan, editorialista di Forbes sulla scorta dei pesanti tagli al personale disposti ieri da Redmond.
Forbes parla dell’acquisto di Nokia e della necessità di riuscire in un’impresa già fallita da altri, avere successo vendendo smartphone, come di “elefante nella stanza”, espressione della lingua inglese per indicare una verità che, per quanto ovvia e appariscente, viene ignorata o minimizzata, qualcosa di risaputo che nessuno vuole discutere.
Il mercato sembra aver risposto bene ai licenziamenti annunciati ieri e stamattina il titolo Microsoft aveva guadagnato in borsa il 3%; Ma queste crescite dopo i licenziamenti, sono prevedibili ma non un sintomo della salute di un’azienda. Microsoft dovrà convincere il mercato, come dice ancora il corsivista, facendo qualche cosa di grande e ha solo due strade: fare soldi dominando un settore in discesa, come quello dei PC dove resta dominante, oppure creare una nuova nicchia che non esiste. Avere la pretesa di sfidare Samsung e Apple partendo dal 3% del mercato è illusorio.
Esisterebbe una terza strada, quella del cloud, dove Microsoft sta facendo cose molto importanti. Ma per massimizzare i profitti in questo settore deve sbarazzarsi dell’eredità di Ballmer, cominciando, appunto, col vendere Nokia a Lenovo. Questo vorrebbe dire seguire l’esempio di Google che a suo tempo si è sbarazzata di Motorola. “Prima lo fa, più soldi risparmia, in quello che appare un tentativo fallimentare di proporre hardware Nokia sfruttando software e servizi Microsoft”.
