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Gli agricoltori americani stanno “hackerando” i loro trattori con un firmware ucraino

Per evitare di doversi per forza rivolgersi ai tecnici di John Deere, azienda specializzata in macchinari per l’agricoltura, motori e macchine forestali, sembra che molti agricoltori americani stiano “hackerando” i propri trattori installando al posto di quello del produttore un firmware ukraino “craccato” che arriva dall’Europa dell’Est, ottenibile su alcuni forum a pagamento e su invito. Perché gli agricoltori preferiscono pagare e usare un firmare diverso è presto detto: il firmware installato direttamente dal produttore, rende impossibili vari interventi senza autorizzazione, qualcosa che gli agricoltori vedono come una violazione dei loro diritti, una minaccia alla loro stessa sopravvivenza quando il trattore si rompe in determinati luoghi e condizioni.

“In alcuni momenti cruciali, con il mezzo guasto, non c’è spesso la possibilità di attendere l’arrivo di un dipendente del concessionario che risolva il problema” spiega a Motheboard Danny Kluthe, un allevatore di maiali del Nebraska”, evidenziando che molte nuove attrezzature richiedono per la riparazione un download. La paura degli agricoltori è che ora John Deere possa in qualche modo bloccare in remoto i trattori, impedendo a terzi interventi sulle sue macchine. L’accordo di licenza che John Deere da ottobre richiede agli agricoltori di firmare, proibisce qualsiasi tipo di riparazione o modifica e impedisce citazioni in giudizio per “perdita di raccolto, mancati profitti, perdita per riduzione causata dal mancato avviamento” e tutto quanto altro è riconducibile a problematiche software che gestisce vari aspetti delle macchine.

firmware ukraino

Da tempo i produttori di auto e altri mezzi si battono per impedire la commercializzazione di strumenti di diagnostica di terze parti venduti a prezzi competitivi rispetto a quelli da loro prodotti, obbligando i clienti a rivolgersi ai tecnici del concessionario per qualsiasi problema. “Un’operazione come la sostituzione della trasmissione a una catena” spiega un agricoltore, “richiede l’intervento di un tecnico per il quale Deere chiede 230 dollari come tariffa base più 130 dollari l’ora per un tecnico che arriva sul luogo dove si trova il cliente che altro non fa che inserire un connettore in una porta USB per autorizzare la parte di ricambio.

Motheboard ha provato a comprare in una sorta di mercato nero il firmware ucraino alternativo, un sistema che consente agli agricoltori di intervenire a piacimento sul proprio trattore, senza dovere per forza chiamare il concessionario per autorizzare la sostituzione di componenti di tutti i tipi. Nei forum specializzati decine di agricoltori disperati chiedono come installarlo. Oltre al firmware modificato, è possibile trovare software che cambiano le date di “scadenza” di alcuni circuiti integrati, modificare limiti di velocità, modificare numeri di serie legati ad alcuni componenti e altro ancora. Esiste in pratica un intero mondo di prodotti e accessori vari che consentono di fare di tutto, software realizzati con processi di reverse engineering (senza l’aiuto dei produttori). Questi prodotti operano ovviamente oltre i limiti legali ma gli agricoltori ritengono sia un loro diritto intervenire su macchine acquistate a caro prezzo. “Che cosa succederà tra venti anni quando saranno disponibili nuovi trattori e John Deere deciderà che non sono più supportati? Li dovremo buttare?”. Usando firmware alternativi sarà possibile intervenire, indipendentemente se il produttore offrirà o meno supporto a vecchi prodotti.

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