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I segreti di Apple raccontati dagli ex dipendenti

Il culto della segretezza di Apple è celebre: ora è possibile fare un po’ di luce su alcune policy interne di Cupertino grazie a una sezione del portale Quora dedicata allo scambio di domande e risposte tra ex dipendenti della Mela, incluse anche persone che per lavoro o per caso sono venute a conoscenza di alcuni segreti. Considerando gli accordi di non divulgazione a cui sono soggetti i dipendenti di Apple non stupisce che la maggior parte degli aneddoti e dei racconti pubblicati online riguardino prodotti ed eventi che risalgono a diversi anni fa, in ogni caso non mancano alcuni utenti anonimi che postano curiosità su pratiche e dettagli dei giorni nostri. 

Tra questi per esempio spicca il resoconto di un utente che precisa che tutti i prototipi di Apple sono marchiati al laser e tracciati con un’apposita app battezzata iTrack. Il presupposto di base in Cupertino sembra sia questo: nessuno conosce quello su cui sta lavorando il proprio collega. Naturalmente i prototipi sono chiusi a chiave in aree con accesso limitato: solo i dipendenti che hanno badge autorizzati possono accedervi sfilando sotto l’occhio delle videocamere di sorveglianza ma solo dopo aver superato la reception sempre controllata da personale. 

iMac-Bondi-Blue-1998Non mancano aneddoti curiosi e allo stesso tempo spassosi come quello di Adam Banks che nel 1998 era editor della rivista MacUser in Regno Unito. Fu tra i primi a pubblicare una descrizione piuttosto dettagliata dell’iMac trasparente del 1998, la macchina che ha segnato il ritorno di Jobs e la rinascita di Apple, circa 2 mesi prima del lancio grazie a una fuga di notizie proveniente nientemeno che dal Pentagono. L’ipotesi è credibile: Apple sembra mostrò una unità di test richiedendo la massima segretezza ma considerato che si trattava solo di un nuovo computer, è probabile che qualcuno del personale, abituato a conservare segreti decisamente più importanti, abbia fatto una eccezione per l’iMac di Jobs e Ive. 

Da non perdere anche l’aneddoto sulla nascita dei primi Mac Intel, sembra infatti non siano nati da un’idea geniale di Jobs o di altri manager della Mela, bensì dall’esigenza di coniugare lavoro in Apple e necessità di famiglia di un ingegnere. Dopo aver lavorato per anni in team e gruppi di lavoro in Cupertino l’intraprendente ingegnere cercò un tipo di progetto e di lavoro che potesse essere sviluppato in autonomia e anche in telelavoro, per potersi avvicinare ai parenti nell’altra costa degli USA. Da qui l’idea di portare OS X su Intel, un progetto che rimase segretissimo perché sconosciuto anche all’interno di Apple fino a quando non furono assgnati più persone e un team completo. Per consultare tutte le domande e le risposte dedicate alla segretezza di Apple è possibile partire da questa pagina del portale Quora

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