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iPhone in Russia, poche vendite; Apple ai ferri corti con gli operatori

In Russia suona l’€™allarme rosso per gli operatori mobili e a far scattare l’€™emergenza sono le scarse vendite di iPhone che non riesce neppure ad avvicinare le vendite stimate e fissate nei contratti stipulati con Apple.

A fornire le cifre del fallimento è Unwiredreview; il sito che ha solidi legami con il mondo delle tecnologia ad est dell’€™Europa e che per l’€™occasione cita fonti russe, stima in appena 400mila i telefoni acquistati da quando in autunno Vimpelcom, MTS e Megafon hanno firmato il contratto con Apple. La cifra diventa ancora più deludente se si considera che quelli arrivati nei canali sono solo 280mila e che appena 127mila sono quelli realmente venduti. Che le vendite siano deludenti è certificato dalle previsioni, messe nero su bianco, dai tre operatori quando in occasione del patto con Cupertino: Vimpelcom e Megafon hanno acconsentito ad acquistare in due anni un totale di 3 milioni di iPhone, MTS un altro milione in tre anni. Come dire che gli operatori messi insieme dovrebbero vendere nel più grande paese europeo 1,8 milioni di iPhone in un anno e che attualmente a circa sei mesi dal lancio i telefoni realmente venduti, stando alle cifre di Unwiredreview, sono intorno al 7% delle previsioni. Le proiezioni fissano in un ‘€œmagazzino’€ di invenduto (la denominazione è impropria perché probabilmente Apple non avrà  realmente consegnato i prodotti) di oltre due milioni di iPhone al termine del primo anno.

Se questa situazione dovesse andare a maturazione i tre operatori si troveranno nella necessità  di pagare salatissime penali a Cupertino. La possibilità  sarebbe già  stata ventilata agli azionisti ma per evitare quello che potrebbe essere un vero e proprio salasso, Vimpelkom, Mts e Megafon starebbero cercando di ottenere un allentamento dei termini sotto forma di una riduzione dei quantitativi obbligatori o del costo di iPhone ma fino ad oggi Apple non si sarebbe scostata di un millimetro dalle sue posizioni. La Mela, anzi, starebbe cercando alternative nel caso la battaglia dovesse arrivare ai ferri corti, ad esempio vendere direttamente iPhone preso alcuni grandi magazzini. Ad oggi però questa strada sarebbe chiusa dalle condizioni ritenute inaccettabili dettate da Apple agli stessi rivenditori.

Il muso duro di Cupertino sarebbe dovuto al fatto che se anche i tre operatori dovessero chiudere i rubinetti e disdire l’€™accordo e iPhone non andare sugli scaffali dei grandi retailers, Apple potrebbe comunque sfruttare il floridissimo mercato grigio che già  prima del lancio ufficiale aveva fatto della Russia il principale paese dello sblocco (un milione gli iPhone EDGE venduti sui canali paralleli).

Ma gli operatori non ci stanno e si preparano al contrattacco. Nell’€™ambito delle trattative i manager dei tre carrier avrebbero reso chiaro che se ci sarà  una sospensione del contratto, i loro tecnici faranno tutto quello che possono per ‘€œuccidere’€ la capacità  degli iPhone sbloccati di usare le reti di telefonia mobile locale.

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