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iPhone, per ora no alla Camera deputati Usa

I resoconti che attribuivano l’esistenza presso il Congresso degli Stati Uniti di una sorta di lobby trasversale per l’adozione di iPhone al posto dei Blackberry sono iperboli giornalistiche. Le parole non sono esattamente queste, ma il senso delle dichiarazioni rese da Jeff Ventura, director of communications for the Chief Administrative Officer of the House, a C/Net non lascia spazio a molti dubbi.

Ventura, di fatto la persona che ha in carico la gestione del sistema di comunicazioni della camera dei deputati, ammette che c’è stato un interessamento come dicono i giornali, ma dire che esiste un vasto consenso per l’adozione di iPhone è sbagliato. “Stiamo testando una decina di iPhone – dice Ventura – ma solo due membri del congresso avrebbero chiesto di utilizzarlo per la loro attività “. Si è quindi ben distanti da quella forte pressione descritta da The Hill, un periodico specializzato su quanto accade sul Campidoglio.

Ventura a sostegno della cautela che regna negli ambienti dell’IT della Camera dei Deputati cita problemi di sicurezza e il problema determinato dal fatto che iPhone dovrebbe essere connesso ad un computer per leggere la posta, ciò perché i server sono basati su tecnologia Rim e le comunicazioni codificate usando gli standard della società  Canadese.

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