Il Wi-Fi è a rischio hackers. L’allarme arriva dall’università del Queensland in Australia nei cui laboratori è stato possibile elaborare un sistema in grado di mandare in tilt e rendere inutilizzabile una rete IEEE 802.11b.
Secondo quanto si apprende da una relazione degli studenti Christian Wullems, Kevin Tham e Jason Smith che operano nel contesto del Information Security Research Centre dell’università , basta disporre di un normale sistema di trasmissione Wi-Fi e della sufficiente competenza per modificarlo così da produrre un particolare disturbo. Il risultato è la caduta di ogni connettività Wi-Fi nel raggio di operatività del trasmettitore in un tempo che va dai tre ai cinque secondi. Le modalità del sistema di disturbo sono spiegate dal professore Looi, che dirige il laboratorio. ‘L’adattatore programmato per emettere la giusta sequenza di codici colloca in banda un segnale che viene inteso come un disturbo di frequenza. Tutti i dispositivi sulla rete ritardano la trasmissione e se il segnale continua il network non è più in grado di riprendere il segnale’.
L’allarme lanciato dall’università del Queensland è particolarmente preoccupante. Anche se, infatti, il bug non consente di intercettare il segnale o danneggiare i dati, esso rappresenta un pericolo molto rilevante per chi utilizza le reti Wi-Fi per uso professionale. Un malintenzionato potrebbe facilmente, infatti, interrompere la rete di un intero palazzo o addirittura bloccare la produzione in impianti e fabbriche. In alcuni ambienti il Wi-Fi viene utilizzato per le reti ferroviarie, impianti per il controllo dell’energia e altri compiti critici.
L’aspetto ancora più grave è che, secondo il professor Looi non esiste alcuna difesa da questo tipo di attacchi. Il problema, infatti, risiede nell’implementazione del protocollo 802.11 DSSS (Direct-sequence spread spectrum). ‘Ogni realtà che continua ad utilizzare l’infrastruttura di IEEE 802.11b per missioni critiche deve essere considerata negligente – ha detto il docente dell’università del Queensland – questo sistema wireless non deve essere più impiegato per questo tipo di scopi perchè le conseguenze sono potenzialmente molto pericolose’
Al momento non è chiaro se lo stesso problema interessi anche le altre implementazioni più comuni di IEEE 802.11 (come la ‘g’ e la ‘a’); qualche cosa di più nel corso della giornata di oggi quando i risultati della ricerca saranno esposti ad un simposio dell’Institute of Electrical and Electronic Engineers (IEEE) Wireless Telecommunication.