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Il grande business del jailbreak in Cina

Forbes dedica un articolo al mondo del jailbreaking dell’iPhone in Cina, spiegando come tutto ciò che ruota intorno al meccanismo di sblocco sia diventata una vera e propria industria. A fine marzo di quest’anno un manipolo tra i più noti hacker che si occupano di iPhone in occidente hanno volato in business class per arrivare a Pechino. Sono stati sistemati all’hotel a cinque stelle Park Hyatt e a loro è stato offerto un tour di vari luoghi, inclusa la Grande Muraglia e la Città Proibita.

In Cina gli hacker in questione sono considerati quasi alla stregua di star dello spettacolo. Il viaggio è stato pagato da una bizzarra e segreta entità denominata “TaiG” che ha voluto portare gli hacker nel paese per condividere con un’affollata e appassionata platea del luogo, tecniche e trucchi per bypassare le difese integrate di serie nel sistema operativo di Apple.

Perché tutto questo interesse intorno agli hacker in questione è presto detto. Negli ultimi due anni il jailbreak, la tecnica che consente di rimuovere protezioni di serie integrate da Apple e consentire l’installazione di app e utility anche non autorizzate, è diventata un vero e proprio business in Cina. Grandi società quali Alibaba e Baidu supportano gli hacker arrivando persino a finanziare la pratica, senza preoccuparsi dalla prospettiva che Apple trova sempre il modo di tappare le falle che dal 2000 in poi hanno consentito al jailbrek di esistere.

Hacker in grado di fornire codice per eseguire il jailbreak untethered (in grado di funzionare anche dopo il riavvio del telefono), ricevono grandi assegni per i loro sforzi. Si parla di cifre intorno al milione di dollari secondo Nikias Bassen, meglio noto come Pimskeks, un dinoccolato 33enne che si dedica a iOS e membro del collettivo hacker noto come evad3rs. Il più delle volte i venditori di vulnerabilità zero-day per iOS (quelle utilizzabili da subito, sin dalla loro scoperta), riescono a ricavare migliaia e anche centinaia di migliaia di dollari da società cinesi, acquirenti privati ma in alcuni casi anche da governi, inclusa l’agenzia di sicurezza degli Stati Uniti.

In Cina l’obiettivo è consentire l’uso e lo scaricamento di app da store diversi da quello ufficiale di Apple. Nel paese, secondo dati di iResearch, esistono 362 milioni di utenti attivi mensilmente nel mondo delle app per dispositivi mobili. Mentre gli utenti smartphone nel mondo occidentale continua a preferire i giardini dorati ufficiali di Apple e Google per scaricare app e giochi, i cinesi sembrano impazzire per app e giochi prelevabili dagli store non autorizzati.

Il mercato in questione è sicuramente florido se una realtà come Baidu ha acquisito due anni addietro 91 Wireless, specializzata nella distribuzione di app per iOS e Android, per 1.9 miliardi di dollari. Il sito 91.com documenta  dettagliatamente come eseguire il jailbreak, guadagnando con migliaia di app (tante delle quali, poco legali) distribuite sul loro store. Nel giugno del 2014 Alibaba ha acquisito il marketplace PP Assistant (noto anche come 25pp) per una cifra non nota ma sicuramente elevata, diventato ora il principale store di terze parti dedicato alle app iOS e in grado di vantare numeri impressionanti: 40 milioni di utenti e 8 milioni di download al giorno. A ottobre dello scorso anno, Tongbu, provider dell’ennesimo store per iOS con jailbrek è stato venduto per 172 milioni di dollari alla taiwanese XPEC Entertainment.

Ovviamente i marketplace di terze parti sono sinonimo di malware e tra le app con integrati software malevoli distribuite sugli store non ufficiali nel 2014 ne sono state segnalate 467, presenti in giochi quali Sims 3, Pro Evolution Soccer 2014 e Angry Birds. Si calcola che almeno 356.000 persone sono state infettate dai malware in questione.

L’iPhone è un dispositivo che ha un enorme successo in Cina, affermazione che sembra inarrestabile, al punto che nel secondo trimestre di quest’anno le vendite sono aumentate del 72% rispetto al trimestre dello scorso anno. Benché si segnali un calo nell’uso dei dispositivi con jailbreak, con molte società del paese ora più attente ai temi della sicurezza, il mondo in questione continua a macinare profitti, come dimostra il viaggio pagato agli hacker invitati a Pechino. Apple continuerà a chiudere le falle man mano scoperte, una sorta di eterno gioco tra gatto e topo, un serrato meccanismo pericoloso per gli utenti ma troppo goloso dal punto di vista degli hacker.

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