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Il nemico numero uno di Apple lascia i Beatles

Neil Aspinall saluta tutti e se ne va. L’€™annuncio che l’€™amministratore delegato di Apple Corps., la società  che si occupa di promuovere l’€™immagine e di tutelare il business dei Beatles, abbandona l’€™incarico che ricopriva da quasi 40 anni, per la precisione dal 1968, anno della fondazione della società , è arrivato nella serata di ieri con un comunicato diffuso dalle agenzie di stampa. Le righe con le quali si ricordano i meriti di Aspinall (‘€œcon i Beatles fin dall’€™inizio della loro carriera’€) e si ringrazia l’€™ex manager, non fanno alcun cenno alle ragioni dell’€™abbandono.

La dipartita del Ceo di Apple Corps. ha del clamoroso se si considera che Aspinall era tanto vicino ai quattro musicisti inglesi tanto da poter essere quasi considerato il quinto elemento della band di Liverpool. La ‘€œvulgata’€ vuole che sia stato tra i più vecchi amici di McCartney, conosciuto poco dopo la guerra ben prima che il gruppo fosse fondato; successivamente è stato l’€™assistente personale dei Beatles, l’€™organizzatore dei primi concerti, l’€™autista e persino l’€™ispettore del cibo che prendevano al ristorante.

Aspinall era ben noto al pubblico Mac per essere stato il promotore di tutti e tre le cause condotte da Apple Corp. contro Apple Computer per l’€™arcinota vicenda del nome difendendo in maniera arcigna e risoluta il valore del marchio dei Fab Four. L’€™ultima volta sulla scena di Aspinall, dopo due successi che avevano fruttato ai Beatles diversi milioni di sterline, non era stata un successo. La causa finale, quella che avrebbe potuto sbancare Apple Computer e che si imperniava sulla violazione dell’€™accordo (vecchio di quasi 20 anni) che doveva tenere per sempre lontana Cupertino della musica perpetrata, secondo Apple Corp. con il lancio di iPod, era finito con una sconfitta.

Da quel momento la maggior parte degli osservatori ha cominciato ad ipotizzare che la società  di Jobs e il gruppo musicale dalla tregua armata sarebbero presto passati alla pace con il lancio di una versione digitale di tutti i lavori dei Beatles su iTunes. A distanza di quasi un anno dalla fine del processo non solo dell’€™accordo non c’€™è alcuna traccia, ma non si vede neppure la musica dei Beatles in forma digitale.

I più recenti cenni alla materia sono giunti nel corso della conferenza stampa di Emi, che è anche la casa discografica dei Beatles. Durante l’€™incontro, servito ad annunciare l’€™avvio di un programma per il lancio di musica senza Drm, un Eric Vicoli apparso non molto convinto replicava che ‘€œi lavori erano in corso’€; a sua volta Jobs, presente alla conferenza stampa e che fin dal giorno della conclusione del processo aveva auspicato che la vicenda fosse coronata con la vendita di musica dei Beatles su iTunes, manifestava una certa impazienza dicendo che anche ‘€œApple si chiede quando la musica dei Beatles sarà  a disposizione in forma digitale’€.

Secondo alcuni siti potrebbero proprio essere i contrasti che ruotano intorno alla vicenda della musica digitale dei Beatles una delle ragioni dell’€™allontanamento di Aspinall che non si era mai dimostrato particolarmente entusiasta all’€™idea di vedere distribuiti su Internet i brani della banda.

Aspinall sarà  sostituito nel suo incarico ad Apple Corp. da Jeff Jones che è stato a capo di Legaci Recordings, una casa discografica che fa riferimento a Sony BMG e che è specializzata in ‘€œclassici moderni’€.

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