Ricordate quando i bisogni primari erano solo mangiare, bere, dormire e poco altro?
Dopo così tanti mesi si può ancora scherzare sulla reale creazione di una “iPod-generation”? Probabilmente all’inizio era un modo di dire giornalistico o un roboante titolo da editoriale, ma adesso, apparentemente, in questi anni, i bisogni primari sono cambiati.
Trovare ed usare un distributore automatico di snack e panini per mangiare, acqua e bibite varie per bere, è così entrato nell’uso comune da non farci più caso ed anzi irritarsi quando non lo si trova a portata di mano.
Non poter ascoltare la propria musica sempre ed in ogni luogo può portare a delle crisi di astinenza, che devono essere immediatamente sanabili?
Ironia a parte, non sappiamo se sia stata proprio una reale necessità a spingere l’installazione di un distributore automatico di iPod (si, un distributore automatico di iPod: impensabile?) o la voglia di creare qualcosa di nuovo; fatto sta che se transitaste per l’aeroporto internazionale di San Francisco ed aveste resistito fino a quel momento, potreste anche dar un colpetto al vostro conto in banca, inserendo la carta di credito nella fessura della macchinetta. Provare quel piacere originato dal desiderio, sentire il ronzare dei meccanismi e veder cadere giù la scatoletta del vostro nuovo iPod.
Scartarne l’involucro.
Sorridere.
Sfortunatamente, non sembra proprio, inoltre, che comprare al distributore automatico comporti un risparmio sul costo originale.
