I segnali c’erano da tempo: HFS+ funziona bene ma è è un file system datato e mancava di questa funzione ormai standard sia su Windows (che usa NTFS) che su Linux (che ha l’abbondanza della scelta, con EXT3, XFS, ReiserFS e JFS), inoltre Apple commercializza una macchina di tipo server come xServe, categoria per la quale questo tipo di filesystem è praticamente uno standard di mercato, ma soprattutto è nota l’assunzione da ormai molti mesi di Dominic Gampaolo, il progettista del rivoluzionario filesystem del BeOS.
La tecnologia di journaling adottata da Apple avrebbe nome in codice Elvis, e sarebbe il punto finale di uno sviluppo curato segretamente nei laboratori di Cupertino per oltre un anno.
Elvis sarebbe disattivato di default, e dovrebbe venire “acceso” dagli utenti via command line; il motivo di questa scelta risiede probabilmente nell’impatto negativo che la funzionalità avrebbe sulle prestazioni, abbattendole del 10-15%.
Ma cosa è un filesystem journaled e perché è importante?
Semplificando molto, la parte di software del sistema operativo che si preoccupa di scrivere sul disco rigido, mantiene anche una sorta di registro delle attività , in questo modo in caso di crash, il sistema è in grado di ripristinare lo stato precedente consultando i log, evitando quindi di ricorrere al lento processo di fsck, che cerca di ricostruire la coerenza del filesystem.
Oltre alla novità di Elvis, il secondo aggiornamento a MacOS X dovrebbe apportare modifiche ad Address Book, Mail, Sherlock, NetInfo Manager, Terminal, Risparmio Energia, e nuovi drivers per le schede video ATI e Nvidia.
[A cura di Marco Centofanti]