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L’importanza di Foto OS X

È veloce, nessuno lo può dubitare. Ma è anche buono? La domanda sta circolando da tempo riguardo a Foto, il nuovo software di Apple che abbiamo annunciato, recensito e che ha sostituito iPhoto e Apertura, in una mossa di Apple molto criticata e paragonata all’infausta mossa (da un punto di vista comunicativo) che l’azienda compì anni fa presentando Final Cut X, la prima versione “imbambolata” del software Mac per il montaggio video. Vediamo di capire meglio cosa sta succedendo e mettere le cose in prospettiva.

Cominciamo con il capire di che cosa stiamo parlando. La Apple di Steve Jobs e poi quella di Tim Cook ha sempre chiarito che non ha intenzione di fondere insieme i sistemi operativi OS X e iOS (cioè Mac e iPhone/iPad) ma neanche di lasciarli completamente separati. Molte cose si fanno in modo simile e le app sono trasversali perché poggiano per la gestione dei dati su iCloud. Quindi, in realtà le piattaforme sono tre (OS X, iOS, iCloud) e possono essere usate indipendentemente (anche le app su iCloud si possono usare gratuitamente senza possedere un Mac o un iPhone/iPad) oppure in maniera congiunta. Nel caso si voglia usare di più iCloud, questo fa da pivot per tantissimi servizi che vengono dalla nuvola, si basano sulla connettività senza fili con Internet (i dati sono conservati sui server di Apple) e quindi spiegano anche la direzione che Apple sta prendendo da tempo verso apparecchi con il minor numero possibile di porte fisiche di connessione (cavi, cavetti…) e invece tanto uso del suffisso AIR, per indicare la connettività senza fili.

Quindi, se mi avete seguito fino qui, l’idea è che una persona idealmente possa usare tutte e tre le piattaforme di Apple e che quindi voglia poter accedere ai suoi dati da tutte e tre le vie: dal suo Mac, dal suo iPhone/iPad, dal cloud grazie a un browser usando magari un altro tipo di computer/device. Per ottenere questo Apple sviluppa anche le rispettive app, perfettamente interscambiabili fra le tre piattaforme: quelle per la gestione dei testi/numeri/presentazioni (cioè Pages, Numbers e Keynote), quelle per la gestione dei dati (rubrica, note, safari con i segnalibri e l’elenco lettura), e per la gestione delle foto, della musica, dei video. Ogni cosa può essere conservata localmente oppure sincronizzata via iCloud e quindi conservata su iCloud.

Ok, veniamo alle foto: Apple aveva bisogno di allineare la app su Mac con quella su iOs e con quella in via di finalizzazione su iCloud. Per fare questo ha scelto l’interfaccia di iOS di Foto e non quella OS X di iPhoto, anche perché iPhoto è un software nato parecchi anni fa che si porta dietro molte eredità. Alcune buone e altre meno buone. Lasciarle dentro avrebbe voluto dire complicarsi la vita, rendere difficile o impossibile avere le stesse funzionalità sul web e su iOS oltre che su OS X, vanificare la strategia delle foto trasversali, con gli originali sul cloud e la versione ridotta sugli apparecchi (cosa peraltro molto comoda perché pagando pochissimo di iCloud consente di usare iPhone e iPad con poca memoria archiviando in maniera dinamica e online tutte le foto di questo mondo).

Arriviamo così a Foto. L’ho scaricato come tutti con l’aggiornamento 10.3.3 di Yosemite, senza perdermi dietro alle preview, e dopo aver attivato un po’ più di spazio nello storage di iCloud che comunque utilizzo con grande passione per l’archiviazione dei documenti (uso molto i tre software di iWorks e vari altri software compatibili con iCloud soprattutto su iPad e iPhone). Problemi non ce ne sono. Non ho mai usato iPhoto da utente avanzato e non ho bisogno di funzionalità stile Aperture. Questo mi rende sicuramente “tipico”, se per tipico si immagina una serie di clienti Apple come la maggior parte degli utenti di iPhone e iPad. Se siete utenti avanzati di Aperture, allora avete un problema e potete pensare di passare a Lightroom (o usare Aperture senza aggiornamenti ancora a lungo).

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Il software Foto, nonostante questo, presenta alcune zone di ombra e alcune zone di luce. Mancano le gestioni di molti aspetti “semplici” della vita che c’erano su iPhoto e che anche gli utenti base utilizzavano. Soprattutto nell’organizzazione degli album. Confido che in pochi mesi, con le prossime versioni del software, sia tutto risolto, esattamente come è stato per Keynote, Pages e Numbers “nuova serie” da quando sono disponibili gratuitamente su App Store per tutte le piattaforme e su iCloud.

Le luci invece sono una interfaccia più semplice e intuitiva, completamente allineata con quella iOS. E una base dati comune: la semplificazione di avere foto e album uguali da tutte le parti, senza problemi di doppioni e di foto che ci sono solo da una parte e non dall’altra è impagabile. La paragono al primo iPod, che mi ha consentito nel 2001 di portarmi dietro praticamente tutta la mia musica (cosa che accade sempre da allora e che ha completamente cambiato il mio modo di ascoltare). Adesso bisogna aspettare che migliorino un po’ le funzionalità di gestione delle foto, cioè come dicevo prima gli album e altre cose. Sperare che magari tornino alcune delle funzioni strategiche perdute (etichette, tag etc), e ovviamente aver fatto il backup della vecchia libreria di iPhoto prima di entrare in questa nuova avventura, come consigliato da più parti (compresa Macity) prima dell’aggiornamento.

Ecco, il giudizio finale dunque è positivo: Foto è un buon software, è più veloce della versione più veloce mai vista di iPhoto e lo è anche sulle macchine più vecchie. Ha una interfaccia più semplice e veloce, che viene da iOS (dove stanno la gran parte degli utenti, per questo non avrebbe avuto senso, anche se fosse stato possibile, portare l’interfaccia di iPhoto su iOS e su iCloud), e se devo essere sincero mi piace di più. Penso che in pochi mesi tornerà ad essere completo e preferisco avere subito le funzioni di sincronizzazione istantanea e trasversale fra tutti i miei apparecchi Apple piuttosto che aspettare altri sei mesi prima di avere Foto per Mac.

 

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