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Musica Apple in streaming, trattative per un rapido debutto internazionale

Arriva dalla Russia la conferma che Apple sta lavorando per un lancio internazionale in grande stile del suo servizio di musica in streaming. Secondo quanto riferisce Billboard, una rivista specializzata in musica, le case discografiche del grande paese dell’est sarebbero state infatti interpellate da Apple per stipulare accordi in vista di un imminente lancio dell’evoluzione di iTunes.

Billboard cita, a sistegno dell’indiscrezione, il giornale finanziario Vedomosti secondo il quale la Russia sarà uno dei primi paesi dove la musica in streaming marchiata dalla Mela farà il suo debutto. Nei giorni scorsi si era già appreso che Apple sarebbe intenzionata ad annunciare il servizio durante la WWDC e ad espanderlo molto rapidamente in varie nazioni. Secondo le indiscrezioni molti paesi, probabilmente Italia inclusa, sarebbero destinati ad averlo entro fine giugno.

Se la notizia sulle trattative in Russia fosse verificata, come accennato in apertura, si sarebbe di fronte alla conferma  di tutto questo. La Russia normalmente appartiene al terzo se non quarto lotto dei paesi dove i prodotti e i servizi Apple approdano dopo il loro annucio e il fatto che siano in corso già ora trattative per un lancio entro giugno, significa che saranno davvero molti i paesi dove vedremo la musica Apple in streaming da subito.

I motivi che consigliano Apple ad attuare una rapida espansione della musica in streaming, frutto della acquisizione di Beats, sono molti. Il principale è la concorrenza, Spotify è presente in tantissime nazioni e ha già una larga base di utenza; lasciarle altro tempo per conquistare credito e mercato sarebbe sconsigliabile. Secondariamente la vendita delle canzoni, il modello di iTunes, è in calo costante da due o tre anni e perdere un altro anno significherebbe perdere denaro ma anche credito con le case discografiche. Gli esiti di ritardi ed indecisioni sono ben visibili con la sfortunata vicenda di iTunes Radio che ha debuttato negli USA si è espansa in Australia e si è fermata lì ed oggi ha un mercato sostanzialmente irrilevante.

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