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NeoOffice 1.2, una nuova versione stabile

Scrivere, comporre, avere a disposizione un foglio di calcolo, un modulo per le presentazioni, tutto questo è una suite per il lavoro d’ufficio. Un pacchetto integrato di strumenti sulla falsariga del diffuso Microsoft Office, senza averne gli svantaggi del costo e delle pecche nella sicurezza.

Con AppleWorks fuori dai giochi ed iWork insufficiente a far tutto, NeoOffice è una, tra le alternative possibili: in più è gratuito, costo zero. A differenza del pacchetto gemello OpenOffice, la notorietà  di questo software è limitata alla sola piattaforma Macintosh, essendo stato riscritto appositamente per Mac OS X. Spremendo al massimo le loro conoscenze del linguaggio Java, un team di volontari guidato da Patrick Luby ed Edward Peterlin, hanno realizzato una completa reinterpretazione, basandosi proprio sul lavoro Open Source di OpenOffice.

In origine, la scelta di riscrivere in Java NeoOffice era stato considerato un vantaggio, potendosi così distaccare dall’ambiente grafico di X11, proprio del mondo Linux.
Per molti anni infatti, fino a Mac OS X 10.2, il porting di software da Linux si scontrava con l’indisponibilità  di equivalenti meccanismi di visualizzazione (installabili senza tortuose manovre del Terminale). Successivamente X11 è stato adattato anche per il nostro Sistema e da allora NeoOffice ed OpenOffice hanno preso due strade separate.

Nel corso del tempo, NeoOffice è migliorato eliminando progressivamente le spigolosità  “sotto il cofano”. Diversamente l’aspetto grafico rimane ancora alieno al tradizionale look-and-feel dei software Apple, come le barre di scrolling ancora molto simili a quelle Windows, le finestre di dialogo e i checkbox esteticamente un po’ poveri e il browser dei file diverso da quello standard del Mac OS X.
Per gli amanti delle note tecniche, l’attuale versione stabile 1.2 di NeoOffice si basa sul codice di OpenOffice 1.1.5 in luogo del più recente, ma complesso 2.0. Ciononostante i programmatori hanno implementato anche la lettura del nuovo formato di file “Open Document Format”, non previsto nelle precedenti release. Al momento NeoOffice ha la capacità  di interpretare i file Open Document in sola lettura, una funzionalità  comunque sufficiente per non perdere il passo con le innovazioni portate dal gemello OpenOffice.
Inoltre, ora, il software ha la capacità  di stampare direttamente immagini EPS.

Nella nostra rapida presa di contatto, il modulo di videoscrittura si è ben comportato nella corretta importazione e visualizzazione di un documento “.doc” composto da testo ed immagini. La nostra stampante laser Epson EPL-6200L è stata riconosciuta senza incertezze ed abbiamo stampato grazie alla corretta integrazione con le tecnologie di base di Mac OS X. Una nota senz’altro simpatica è l’icona del puntatore che indica quando il programma è impegnato, scimmiottando la rotella colorata di OS X.

Le riscritture del codice di NeoOffice hanno comportato il passaggio da un sistema misto Java 1.3.1 ed API di Carbon, ad una più moderna miscelazione tra API Cocoa e Java 1.4. L’effetto è una migliorata stabilità  dell’applicazione ed un’incrementata velocità  operativa.
Il rovescio della medaglia sta nell’impossibilità  di far girare NeoOffice sui nuovi MacIntel: l’installer richiede in maniera esplicita un processore PPC per funzionare, bloccando il processo. L’emulazione tramite Rosetta nulla può, in questo sfortunato caso.

Dalle dichiarazioni leggibili sul forum di supporto, è prevista l’adesione di NeoOffice alle nuove architetture hardware per la versione 2.0, in un momento indeterminato del 2006.

Per utilizzare il pacchetto su un Macintosh con PPC è necessario Mac OS X 10.3 o successivi, una richiesta maggiore di RAM rispetto al passato (384 MB) ed almeno 400 MB liberi su disco. Compreso nel download gratuito da 124 MB vi è anche la localizzazione in italiano; a parte invece il file di aiuto nella nostra lingua che va scaricato ed installato separatamente.
Sempre per gli utenti italiani è a disposizione anche una FAQ che spiega le finalità  del progetto.

Il gruppo degli sviluppatori di NeoOffice fa appello ai volontari programmatori che volessero unirsi al progetto. Il numero ristretto, al momento, limita la velocità  del lavoro da svolgere.

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