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Nuovi bug per il termostato Nest, la casa “smart” è meno smart del previsto

NEst3esNuovi problemi per Nest, “dispositivo simbolo” della Smart Home, soprattutto ora che è nelle mani di Alphabet (la società nel cui “cappello” è incluso anche Google).

A dicembre di quest’anno alcuni utenti hanno lamentato un bug nel termostato, un problema che ha impedito il corretto funzionamento, lasciando al freddo alcuni utenti. Un diverso inconveniente è ora segnalato da un redattore di Forbes. Il termostato di seconda generazione di notte in alcuni casi innalza improvvisamente e senza motivo apparente la temperatura, passando dai 20° ai quali è impostata per rimanere normalmente, ai 25°.   Dopo avere scritto un tweet nel quale evidenziava quanto accaduto, il redattore ha ricevuto messaggi da altri utenti che lamentavano problemi simili e una mail dalla divisione PR e supporto di Nest. Quest’ultima affermava di avere individuato il problema, incolpando la connessione tra il Nest e telecomando per l’apriporta del garage dell’utente, accessorio con tecnologia MyQ prodotto da Chamberlain. I due dispositivi sono stati collegati in modo che, quando l’utente esce da casa, la porta del garage imposta il Nest in modalità “assente”, riducendo i consumi elettrici e la bolletta del riscaldamento.

Nest non è stata in grado di spiegare perché la porta del garage e il termostato comunicano senza apparente motivo ogni mattina alle 4.30 attivando la temperatura a un livello non richiesto. Il link tra i due dispositivi è stato ad ogni modo disabilitato. Il redattore ha chiesto lumi al produttore dell’apriporta del garage, ma quest’ultimo non ha saputo fornire risposte adeguate. Alcune notti dopo il problema si è verificato ancora. Qeesta volta Nest ha chiesto all’utente di disabilitare il collegamento con il fitness tracker di Jawbone. Problema anche questo scomparso dopo lo scollegamento della connessione tra i due dispositivi.

Charlie Wood, CEO di Numerous, azienda che sviluppa l’app omonima, ha avuto problemi simili con i suoi cinque termostati Nest; non ha la chiave elettronica del redattore di Forbes ma sa come interagire con i dispositivi in sola lettura giacché la sua app può – tra le altre cose – leggere le temperature dei Nest e inviarle a smartphone e tablet. Wood ha ricevuto telefonate da un utente che incolpava la sua app di accendere di notte e in modo casuale il riscaldamento. Confuso, lo sviluppatore, ha spiegato che avrebbe cercato di capire il problema. Ha chiamato Nest, questi hanno fatto comunicare lo sviluppatore con l’assistenza di livello più elevato, concordando che l’app (che si limita solo a leggere i dati) non può in nessun modo influire sul funzionamento del termostato. Wood dice però che da due mesi non ha più avuto notizie da Nest e non sa se per il problema si stiano prendendo o no provvedimenti.

Il problema pone lo sviluppatore “in una situazione imbarazzante”, perché altri utenti continuano a incolpare la sua app. Applicazione che è costata tempo e denaro per essere sviluppata. “Puntano il dito contro di noi e ciò è sbagliato” dice Wood.

Nest ha incolpato inizialmente Chamberlain del problema ma Wood sin dall’inizio ha capito che l’inconveniente non riguarda solo l’apriporta del garage, anche perché il produttore delle chiavi afferma che non ha avuto molte segnalazioni di anomalie simili da parte di altri utenti. Un partner di Nest che preferisce non essere nominato, dice di non meravigliarsi se l’azienda controllata da Google se la prende con altri. Nella fase di test di alcuni dispositivi, Nest ha sempre incolpato i server di terze parti e gli sviluppatori, atteggiamento che sta ad ogni modo cambiando, man mano che vari servizi non richiedono la diretta integrazione con il dispositivo e si rendono conto che il problema è loro.

Greg Hu, a capo del programma Works with Nest, riconosce alcuni difetti nell’integrazione con dispositivi di terze parti, ma dice anche che i problemi stanno per essere risolti. A suo dire sono più di 100 i dispositivi che fanno parte del programma Works with Nest e pochissime sarebbero state le chiamate con richieste di supporto. Il produttore sa bene che passi falsi in questo settore potrebbero essere deleteri, non solo per l’azienda stessa ma anche per l’immagine che ne conseguirebbe per i vari prodotti destinati alla smart home in generale.

Termostato Nest

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