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PopChar, 30 anni dell’utility fedele compagna di molti utenti Mac

PopChar è una comoda utility della quale abbiamo parlato molte volte. È un’utility discreta che permette di richiamare lettere e simboli da un comodo menu, senza dover ricordare complesse scorciatoie da tastiera. Esiste da 30 anni ed è particolarmente apprezzata dagli utenti che lavorano con applicazioni di Desktop Publishing.

Sul sito degli sviluppatori lo sviluppatore Günther Blaschek ripercorre i 30 anni dell’utility, nata nel 1987 dall’esigenza di individuare caratteri speciali nel font Symbol. L’utility Visore tastiera integrata allora da Apple nel sistema operativo non era comoda perché bisognava comunque individuare manualmente le varie combinazioni di caratteri prima di trovare il simbolo di proprio interesse. La prima versione dell’utility fu scritta da Blaschek in Turbo Pascal su un Mac Plus con 2.5MB di memoria creando quelli che all’epoca si chiamavano “Accessori Scrivania” (suppergiù quello che sono oggi i widget). Fu creato un Accessorio Scrivania denominato “Mappa Caratteri” che consentiva di visualizzare tutti i simboli, selezionare, copiare quello di proprio interesse e incollarlo in un documento.

Successivamente l’utility fu trasformata in estensione (o meglio, quella che all’epoca si chiamava “INIT”), fu integrato un pannello di controllo e cominciò a essere apprezzata da utenti di tutto il mondo (all’epoca i software si distribuivano sulle BBS o al massimo si trovavano sui CD-ROM allegati alle riviste). Con il passare degli anni e l’evolvere del sistema operativo del Mac, l’utility si è man mano adeguata supportando colore e funzioni sempre più evolute. Nel 2001 è arrivato PopChar X, la prima versione per Mac OS X, passando per lo sviluppo a CodeWarrior in C++ e il framework Carbon come tecnologia base. Tra le peculiarità della prima versione per Mac OS X il supporto per i caratteri Unicode (il sistema di codifica che assegna un numero univoco a ogni carattere usato per la scrittura di testi, in maniera indipendente dalla lingua, dal sistema operativo e dal programma utilizzato).

Con il passaggio dei Mac ai processori Intel, l’applicazione (PopChar 3) è stata portata in Objective-C con Xcode e riscritta in Cocoa (l’ambiente di programmazione nativo sviluppato da Apple) consentendo di sfruttare molte tecnologie intrinseche del sistema operativo e resa disponibile come applicazione “Universal Binary” (in grado di girare nativamente sia sui Mac con processori PowerPC, sia su quelli con processori Intel).

Nel 2004 è arrivata la prima versione per Windows, applicazione che da questo momento si è evoluta di pari passo con la release per Windows, grazie al contributo di nuovi sviluppatori che hanno nel frattempo cominciato a lavorare per la piccola software house austriaca.

Nel 2012 gli sviluppatori hanno cominciato a integrare nuove funzionalità specifiche per il preview dei font e creare pagine con campioni di caratteri. Nel 2014 è stata integrata una funzionalità che consente di cercare un simbolo disegnando una forma sullo schermo. Nel 2015 è arrivato il supporto per il cinese mandarino ma anche l’immancabile supporto per gli emoji.

Tra le curiosità citate dallo sviluppatore principale: i Mac usati (è passato da un Mac Plus all’attuale Mac Pro), le risoluzioni disponibili (512×324 pixel di allora, al display di un MacBook Pro con schermo retina di adesso), l’applicazione è stata disponibile per quasi tutti i sistemi operativi storici del Mac (dal System 4.2 all’attuale macOS Sierra 10.12). L’applicazione è stata più e più riscritta e complita in quattro ambienti (Turbo Pascal, Think Pascal, CodeWarrior e Xcode). Gli sviluppatori dicono che i loro utenti sono soddisfattissimi di PopChar ma non si fermano e stanno già lavorando a nuove funzionalità.

PopChar X per Mac è al momento arrivato alla versione 7.1.1, richiede OS X 10.6 o seguenti ed è venduto 29.99 euro direttamente sul sito di Ergonis.

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