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Recensione cavalletto da viaggio Andoer: prezzo economico, alta qualità

Il cavalletto per chi scatta fotografie amatorialmente non è mai stato indispensabile e lo è ancor meno oggi con il proliferare di digicamere leggerissime e stabilizzate. Ma chi scatta foto in scarsità di luce, usa macchine con obbiettivi pesanti e di grandi dimensioni, vuole massima stabilità, fa uso di l’HDR, o ha lunghi tempi di stazionamento sullo stesso posto in attesa della posa migliore, il classico treppiede è ancora indispensabile. Quando queste esigenze si uniscono alla necessità di viaggiare leggeri e con il minimo ingombro possibile, si cade nel dilemma: mettere mano al portafogli da cui far scivolare fuori qualche biglietto da cento visto i costi dei cosiddetti cavalletti da viaggio di grandi marchi o andare alla ricerca di qualche cosa di valido, utile a risparmiare spazio, senza spendere cifre iperboliche ma che nello stesso tempo possa essere funzionale e utile?

Questo è stato anche il problema e il dilemma di chi scrive, che nonostante abbia deciso di optare per una mirrorless, aveva la necessità di avere a disposizione un cavalletto per una prevista serie di eventi dove avrebbe dovuto restare a lungo in posizione per una serie di scatti. Nello stesso tempo aveva anche la necessità ridurre al minimo l’ingombro, visto che era dotato del solo bagaglio a mano e dello zaino e doveva affrontare una ventina di ore di viaggio. Abbiamo così cercato a lungo su Internet fino a quando ci siamo imbattuti in questo prodotto cinese, sviluppato e assemblato da Beike, una azienda specializzata in cavalletti, poco conosciuta ma alle nostre latitudini, ma che in Asia ha una significativa popolarità.

I suoi prodotti si trovano abbastanza facilmente su diversi siti on line, ma su Amazon, dove noi l’abbiamo acquistato è venduto a 129 euro da Andoer, un affidabile operatore del Marketplace, con spedizione gratuita. Dopo un rapido esame e un’analisi delle superficiale delle caratteristiche, abbiamo pensato che aveva, sulla carta, tutte le caratteristiche necessarie: peso e dimensioni ridotte, sacca per trasporto, struttura in carbonio, testa a sfera e prometteva flessibilità, ad un costo molto competitivo. Abbiamo così deciso di metterlo alla prova.

Il cavalletto da viaggio chiuso è piccolo a sufficienza per finire in una sacca o un bagaglio a mano
Il cavalletto da chiuso è piccolo a sufficienza per finire in una sacca o un bagaglio a mano

Com’è fatto
Il cavalletto di Andoer arriva a casa in una scatola di cartone che contiene una sacca stampata in stile “camouflage” con spallaccio per il trasporto, un portabadge e un supporto da cintura. La prima impressione che si ricava maneggiando l’accessorio è quello di un accessorio leggero (alla nostra bilancia segnerà 1,37 Kg, peso dichiarato 1.3 Kg) e compatto (la lunghezza minima dichiarata in 35 cm, noi l’abbiamo misurata in 37 cm). In ogni caso centimetro più ed etto in meno, siamo di fronte ad un accessorio compatto e comodo a sufficienza per finire in uno zaino o in una valigia per un viaggio.

Dimensioni a parte, il cavalletto si presenta come un prodotto che appare davvero robusto e ben rifinito, costruito con materiali selezionati e montato con precisione. Le gambe (4 stadi) sono in carbonio, tutte le parti in metallo sono in lega di magnesio. I sistemi di blocco sono a vite, un sistema che qualcuno trova scomodo, ma che noi preferiamo al sistema a scatto usato da altri concorrenti, e sono finiti in gomma (non plastica). Nonostante i quattro stadi, indispensabili per ridurre al minimo la lunghezza da chiuso, l’ultimo stadio non è troppo sottile (1,3 centimetri di diametro mente la massima sezione delle gambe è di 2,5 centimetri).

Tra le altre misure essenziali si segnalano i 40 centimetri di altezza minima e 154 centimetri al massimo dell’estensione. Tenendo abbassata la colonna centrale (che ha due stadi), cosa che qualcuno preferirà per questioni di vibrazioni, l’altezza massima è di  124 centimetri.

Una volta chiuso, al massimo possibile, il diametro del “tubo” che si ottiene è di 13 centimetri.

Tra le prime cose che abbiamo fatto, è stato manovrare sistemi di blocco e far scorrere i vari stadi delle gambe. Tutte le componenti realizzate in metallo sono molto precise. Gli elementi scorrevoli e metallici sono ingrassati a regola d’arte e scorrono con precisione. Abbiamo trovato solo un po’ duro il sistema di blocco che regola l’angolazione delle gambe del treppiede; abbiamo così provveduto a dare un po’ di grasso, risolvendo il problema. Ottima la sensazione che offrono anche le viti di chiusura, che si stringono progressivamente e saldamente. Unica pecca il persistente odore di gomma che arriva proprio dalle ghiere di serraggio.

La testa a sfera
Molti fotografi professionisti preferiscono acquistare un cavalletto senza testa a sfera per poi sceglierne una separatamente. Il cavalletto venduto da Andoer, include una testa a sfera di buona qualità (giudizi positivi su questa testa a sfera venduta anche singolarmente, si trovano su Amazon USA e Amazon UK), realizzata in magnesio che ha tutto quel che serve e si comporta bene, almeno per un fotografo non estremamente selettivo e schizzinoso. Ha i due classici blocchi mediante manopola: il principale che chiude completamente il movimento e quello che regola la frizione, per gestire l’orientamento della camera in maniera controllata. Una terza manopola regola la rotazione per le panoramiche per le quali è anche disponibile una scala in gradi (da 0 a 180, ovviamente).
Sono disponibili due livelle per verificare il perfetto allineamento del cavalletto rispetto al terreno: una serve l’orientamento orizzontale della fotocamera e uno l’orientamento verticale. La piastra è di tipo a sgancio rapido, compatibile Arca Swiss (potrete quindi comprare altre piastre di scorta abbastanza facilmente) con vite da 1/4 che possiamo serrare con il tradizionale anello.

Anche per la testa a sfera, come la struttura del cavalletto, abbiamo poco da eccepire. Una volta serrate in accordo alle nostre preferenze le manopole la macchina si muove fluidamente e senza esitazioni; la manopola di frizione si regola con precisione. Non abbiamo caricato un peso eccessivo, ma l’impressione è che sia in grado di sorreggere e controllare tranquillamente un carico molto considerevole, quello ad esempio di una full frame con un’ottica molto pesante. Il produttore dichiara 15 Kg come peso massimo gestibile dal cavalletto,  e in particolare dalla colonna centrale (il treppiede è certamente in grado di reggere un peso largamente superiore) ma la testa a sfera, da informazioni che abbiamo raccolto in rete, viene garantita come stabile fino ad un peso di 6 KG; la nostra impressione è che possa restare solidamente in posizione, anche superando abbondantemente questo limite.

Da segnalare che la vite di aggancio della testa a sfera è da 3/8. Se quindi vorrete usarla su un altro cavalletto da 1/4 avrete bisogno di un adattatore.

Monopiede, foto macro e stabilizzatore
Il cavalletto di Andoer non si ferma a funzioni basiche, ma offre una serie di funzioni tipiche di prodotti di fascia medio alta. Ad esempio si trasforma facilmente in un monopiede. Una delle gambe si svita e usando le parti che possiamo ricavare dalla colonna centrale, andremo a comporre un monopiede alto come il cavalletto stesso (155 centimetri), una soluzione che ci permette di risparmiare sull’acquisto di questo accessorio.

La colonna centrale può essere ricomposta e girata al contrario. In questo modo monteremo la fotocamera a testa in giù avvicinandola al terreno, il classico assetto per foto macro.

Infine non manca il gancio per la stabilizzazione. Lo troviamo nella parte inferiore della colonna centrale; si tratta di una vite regolata da una molla alla quale potremo agganciare un peso per tenere più saldo al terreno il cavalletto.

Esperienza d’uso
Come abbiamo accennato in apertura, abbiamo portato con noi il cavalletto di Andoer in un viaggio dove avevamo necessità di avere il minimo peso e il minimo ingombro, ma anche un cavalletto stabile, solido e regolabile. Nel corso del viaggio abbiamo avuto a che fare con varie situazioni dove questo accessorio ha fatto pienamente il suo dovere. Per cominciare si è posizionato a lato del nostro bagaglio a mano e lì è rimasto fino a quando non abbiamo avuto bisogno di lui, senza disturbare e lasciando spazio sufficiente per tutto il resto. Quando è stato necessario l’abbiamo messo in azione in pochi minuti e ci ha dato sempre l’impressione di essere molto stabile anche se lo, lo ribadiamo, l’abbiamo usato con una macchina abbastanza leggera come la nostra OM-D E-M10, con impugnatura montata, abbinata a due ottiche relativamente poco intrusive come l’Olympus M.Zuiko Digital ED 12-40mm e il M.ZUIKO DIGITAL ED 75‑300mm, che pesano entrambi circa 400 grammi, ma l’impressione è che fosse in grado di gestire ben altro che il nostro assetto. Le due principali situazioni in cui abbiamo fatto uso di questo cavalletto, sono state durante un festival di danze religiose per il quale abbiamo usato essenzialmente il 75-300 e alcune foto crepuscolari e all’alba, dove abbiamo virato sul M.Zuiko Digital ED 12-40mm. L’aspetto maggiormente apprezzabile del cavalletto è sicuramente la versatilità unita alla solidità; siamo riusciti a regolarlo facilmente e rapidamente in tutte le situazioni, trovando sempre la posizione più adatta. Una volta chiuso l’abbiamo messo nello zaino e l’abbiamo tenuto con noi fino a sera senza sentirne eccessivamente il peso. In più l’abbiamo sbatacchiato di qui e di là senza troppe preoccupazioni senza che facesse una sola piega.

Conclusioni
Il treppiede di Andoer è un prodotto di qualità, che insegue a pochissima distanza e forse in qualche aspetto supera, accessori di marchi conosciuti e molto considerati nei forum di fotografia e presso alcuni siti specializzati e che costano anche due volte di più. È realizzato in materiali nobili, magnesio, alluminio, gomma, e ha meccanismi e incastri di precisione. E piccolo e leggero, ma nonostante questo si estende fino ad essere comodo anche per persone alte, è stabile e funzionale. Offre una testa a sfera che per la maggior parte dei fotografi hobbisti, inclusi quelli con qualche ambizione, risulta più che adeguata; nasconde anche qualche tocco sfizioso, come la possibilità di trasformarsi in monopiede con pochi passaggi.

Tra i pochi difetti da segnalare, le due sole regolazioni nell’angolo delle gambe e uno stadio finale delle gambe telescopiche che ha un diametro piuttosto ridotto, che in qualcuno farà sorgere il sospetto, smentito almeno per la nostra esperienza, che si tratta di un prodotto con ridotta stabilità

Ma si tratta di dettagli. Nel complesso è difficile contestare qualche cosa a questo accessorio venduto da Andoer, se non il brand che qui non è poco conosciuto e che per qualcuno sappiamo essere una sorta di coperta di Linus che fa apprezzare tutto e dimenticare ogni aspetto negativo, specialmente il prezzo anche quando non è giustificato dalle funzioni e dalle qualità. Se però prima del nome per voi viene un valido rapporti tra prezzo e qualità e cercate un cavalletto da viaggio che possa accompagnarvi nelle più disparte situazioni, vi invitiamo a dare una chance a questo accessorio. Difficile che ve ne pentirete. Ovviamente esistono prodotti migliori, quanto è da discutere, pagando trecento o quattrocento euro, ma a 130 euro (e anche a molto di più di questo prezzo), vi sarà difficile trovare qualche cosa di altrettanto valido, anche se cercherete prodotti con nome altisonante.

Pro
– Prodotto solido, costruito con materiali nobili
– Piccolo e leggero
– Assemblaggio di precisione
– Si trasforma in monopiede
– Economico in rapporto a qualità e funzioni

Contro
– Due soli angoli di inclinazione per le gambe
– Odore di gomma, per qualcuno fastidioso

Qui sotto una galleria di immagini tratte dal sito del produttore

 

 

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