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Recensione GraphicConverter 9, il coltellino svizzero per le immagini sul Mac

GraphicConverter ha una lunga storia che viene decisamente da lontano. La piccola boutique tedesca del software che l’ha creato, nel lontano 1992, si chiama Lemke Software. Sono cioè 23 anni che esiste la possibilità di convertire, oltre che editare, immagini raster di tipo differente. Ed è una storia di successo: nato per rispondere a una esigenza del suo creatore (convertire con facilità immagini da un formato all’altro) il software è diventato sempre più complesso e ha in parte trasformato la sua missione.

Adesso infatti, con la versione 9, l’icona non è più quella di due immagini di una casetta con una freccia bidirezionale (per indicare l’idea della conversione di formati), bensì quella di un coltellino svizzero davanti all’immagine della suddetta chiavetta, per comunicare invece il pensiero che GraphicConverter sia in grado di fare molte cose. E, in effetti, ne fa veramente tante. Ed è di conseguenza cambiato anche il suo prezzo, che sul Mac App Store è di 39,99 euro.

Funzionalità

L’attuale versione 9.6, aggiornamento dello scorso marzo, consente di fare editing non distruttivo delle immagini, aggiustare e correggere tutte i differenti attributi di una immagine utilizzando un motore grafico proprietario che, cioè non dipende da quello offerto dal framework di Apple. Dopodiché, le funzionalità che nel tempo Lemke Software ha aggiunto al software sono semplicemente troppe per essere elencate e sicuramente non verranno utilizzate al 100% da parte di tutti gli utenti di questa app.

Ma l’idea non è tanto quella di fornire uno strumento flessibile e parziale, come accade con i principali software grafici della nuova ondata, che sono nati per rimettere in discussione fondamentalmente l’impostazione dell’interfaccia di Photoshop e le sue fin troppo complesse possibilità.

Invece, GraphicConverter questa battaglia – nel mondo Mac – l’aveva già combattuta e vinta a più riprese nell’ultimo quarto di secolo. Con la formula dello shareware, infatti, non a caso Apple l’ha più volte inserito in bundle con il sistema operativo dei Performa e di altri Mac prima dell’epoca di Mac OS X.

Nel tempo, oltre ad essere affinata, l’app è stata arricchita di sempre nuove possibilità e oggi è sostanzialmente un piccolo mostro capace di fare praticamente tutto senza bisogno di scomodare plug-in. Comprese comode gestioni di gestione, rotazione, riduzione e modifica delle immagini in batch.

E comunque ha ottenuto ovviamente anche la compatibilità con gli immancabili plug-in, oltre a un costante lavoro di aggiornamento per la compatibilità con file immagine di tipo RAW dei differenti produttori di macchine fotografiche.

Come funziona sul campo

La prima cosa che colpisce di GC è la capacità di interagire praticamente con tutti i formati di immagine, compresi quelli molto vecchi o costruiti in maniera particolarmente esotica. Per essere precisi, ne apre più di 200 e permette di salvare in circa 80 di questi.

Sorprendente anche tutta la parte di gestione dei metadati: Efix, Ipct e tutto il resto. GC è ben presente anche in quest’area e ha i requisiti giusti per fare ottime cose. Ha anche capacità non banali per quanto riguarda la gestione delle immagini: certamente non è LightRoom (o Aperture, adesso sostituto -come iPhoto- dal nuovo Foto) ma permette lo stesso di fare molte cose oltretutto con il vantaggio di non dover creare un gigantesco database come archivio delle immagini, potendole tenere tranquillamente all’interno del file system organizzate in cartelle e sotto-cartelle.
Non sono solo queste le sue doti, ovviamente.

La capacità di gestire le trasformazioni in maniera lineare e in batch è certamente un requisito notevole da aggiungere a un software di manipolazione delle immagini raster, e Lemke software non se l’è fatto scappare.

L’impostazione è piuttosto rigida: GC unisce tre viste diverse (browser per le immgini, conversione ed editor) in un’unico spazio, cosa questa che può spiazzare almeno al principio. Invece, l’app è da tempo perfettamente adattata per funzionare con display Retina, cosa ovviamente importante quando parliamo di una app di grafica.

Il punto debole rispetto a software come Photoshop è la manipolazione pura dell’immagine: la “potenza” di CG non è in questo settore e anzi, si avvicina da questo punto di vista più a Lightroom (o Aperture). Va detto che probabilmente, in un mercato delle immagini adesso molto competitivo per quanto riguarda la possibilità di avere modalità di editing avanzate e con interfacce e gesture innovative, mantenere alla base di questa app la flessibilità e potenza di un motore che apre praticamente tutto, è vincente.

Conclusioni

Il punto di forza di questa app, come accennato sopra, è certamente la capacità di aprire praticamente tutto e poter salvare in moltissimi formati. È un punto di forza che, dopo 23 anni, rende GraphicConverter ancora un software unico rispetto al settore più che robusto dell’editing delle immagini.

La debolezza viene da una interfaccia piuttosto rigida, “povera” dal punto di vista degli strumenti di editing, e tutto sommato limitata nell’uso rispetto a quello che si è visto oggi.

È un punto debole sino a un certo punto, perché in realtà è un ottimo punto di arrivo per chi cerca una alternativa economica ma potente ai consueti software di gestione-editing delle immagini, ed ha aspettative limitate (cioè non cerca tanto Photoshop quanto un Lightroom più leggero e flessibile, e non farà molto più che correggere gli attributi di una immagine senza volerne creare una praticamente nuova).

Chi scrive è abituato da due decadi a usare questo strumento ogni volta che iPhoto/Aperture/Foto non bastano oppure quando è necessario fare conversioni, correzioni e ridimensionamenti al volo. È il coltellino svizzero immancabile che finora non ha mai mancato il colpo.

GraphicConverter in versione 9 costa 39,99 euro

Pro:

– Super compatibile con qualsiasi immagine (se non si apre, è probabile che il file non sia una immagine).
– Molto leggera come richiesta di memoria ma capace di gestire qualsiasi tipo di file anche RAW.
– Funzionalità di gestione delle immagini ricchissime (Metadati, attributi etc).

Contro:

– Interfaccia molto rigida e basica.
– Capacità di editing limitate (rispetto a Photoshop).

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