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Recensione Huawei Mate 9, il phablet che fa impallidire i Note

Si torna a parlare in questi giorni di Galaxy Note, con il possibile avvio dello sviluppo del FW di Galaxy Note 8, e la vendita di Note 7 ricondizionati, pur confinati all’interno della Corea del Sud. Quanti amassero i phablet, però, hanno già un’alternativa bella e pronta in Huawei Mate 9: dimensioni generose, e prestazioni top.

Mate 9 è una delle alternative più simili ai Note di Samsung, non solo per dimensioni e prezzo, ma anche per prestazioni. Anzi, gli amanti delle foto troveranno nel doppio modulo fotografico un valido alleato. Come già accennato dimensioni e peso di Mate 9 risultano generose, con un corpo di 156.9 x 78.9 x 7.9 mm per 190 grammi.

A livello dimensionale non è troppo più ingombrante di un qualsiasi 5,5 pollici, pur presentando una diagonale più ampia da 5,9 pollici, mentre il peso spaventa solo sulla carta, perché prendendolo in mano sembra più leggero di quel che appare. I 190 grammi, infatti, sono ben distribuiti, e nel complesso Mate 9 si tiene davvero bene in mano. Non è molto scivoloso, e i materiali di qualità, sia davanti, che sul posteriore, restituiscono al tatto una piacevole sensazione.

huawei mate 9

Non sarà possibile utilizzarlo completamente con una sola mano, anche se le scorciatoie one-hand non mancano, e nel complesso risulta un telefono elegante, che dopo qualche rodaggio iniziale si maneggia davvero bene nel quotidiano.

La parte frontale è quasi interamente rivestita dall’ampio pannello da 5,9 pollici. Si tratta di un’unità Full HD, con tecnologia IPS LCD, e una densità di pixel pari a 373. Sulla carta, anche in considerazione dell’ampia diagonale, non sembrano numeri così importanti, ma nel complesso la resa è molto buona, e i consumi energetici sono piuttosto contenuti. Il vetro anteriore restituisce assolutamente un buon touch and feel, risulta particolarmente resistente e offre un buon trattamento oleofobico. Si vede bene anche alla luce del sole, con possibilità di impostare la luminosità ad un livello mediamente alto, anche se nel quotidiano risulta preferibile l’ausilio del sensore di luminosità automatico, che lavora sempre in modo egregio.

E’ possibile tarare a proprio piacimento la temperatura del colore, mentre particolarmente apprezzabile risulta la possibilità di impostare la visualizzazione a dpi minori, quindi con testi ed elementi grafici più piccoli. Si tratta di piccoli accorgimenti che rendono l’utilizzo del terminale più piacevole nel quotidiano, e soprattutto lo modellano perfettamente sui gusti dell’utente.

Prestazioni

Non c’è che dire, Mate 9 è un dispositivo fulmineo, qualsiasi uso se ne faccia. Sempre reattivo nell’utilizzo quotidiano, permette di aprire app, chiuderle, e passare dall’una all’altra senza il minimo lag. Fulmineo, come in tutti i dispositivi Huawei, il sensore di impronte digitali posizionato sul retro. Anche in questo caso, come già accaduto con Honor 6X e Nova PLUS, il sensore è posto in una posiziona perfetta, dove viene naturale e spontaneo porre il dito, anche quando si tira fuori lo smartphone da una tasca. Questo vuol dire prendere in mano il terminale e sbloccarlo in modo naturale, quasi senza nemmeno accorgersene. Anche perché, c’è da ribadire, lo sblocco è tra i più veloci e precisi di tutto il panorama smartphone.

Mate 9, per gli amanti delle specifiche, monta un processore proprietario, il Kirin 960, Octa-core CPU (4 x 2.4 GHz A73+ 4 x 1.8 GHz A53) + i6 co-processore, accompagnato da una Mali-G71 MP8, supportata da 4 GB di RAM e con una memoria integrata da 64 GB, espansibile fino a 256 GB tramite microSD, sacrificando, però, la seconda SIM.

Dotato di GPS/Glonass/Galileo/BDS, supporto al 4G TDD LTE, Band38/39/40/41(100MHz), dispone di un modulo Wi-Fi 2.4G/5G, 802.11a/b/g/n/ac, che ci ha particolarmente sorpresi durante i nostri test. Per la prima volta, uscendo di casa e allontanandoci di parecchi metri, siamo riusciti a navigare in rete sfruttando la connessione di casa, pur essendo lontani dall’abitazione. Laddove altri smartphone, anche di fascia alta, non vedevano più nemmeno il nome della rete, Mate 9 ha continuato a navigare. Questo ci ha consentito di navigare in tranquillità anche in zone “morte” all’interno delle quattro mura domestiche, dove con altri smartphone le tacche del WiFi risultano prossime allo zero.

Anche il comparto telefonico è assolutamente da promuovere a pieni voti. Nessun problema di ricezione del segnale, audio in vivavoce particolarmente alto, sopra la media, sia per volume, che per qualità, con possibilità di attivare il microfono direzionale. Questo vuol dire che saranno esclusi alcuni microfoni, a seconda di come si tiene in mano lo smartphone, per escludere rumori di sottofondo e consentire una chiamata di qualità, anche nel caso di confusione esterna.

Buona l’autonomia, complice la batteria da 4000 mAh e una display “solo” FHD. Si arriva tranquillamente a sera con un buona percentuale di autonomia residua, sempre che si faccia un utilizzo intenso del terminale. Con uso blando, invece, si supera una giornata e mezza.

Fotocamera

Se a livello prestazionale Mate 9 gira veramente bene, senza poter muovere alcuna critica, il reparto multimediale si compone di due diverse facce: quella fotografica, e quella video. La prima promossa, la seconda, invece, non all’altezza delle aspettative. Anzitutto i numeri. Mate 9 vanta una camera principale con doppio modulo, uno da 20MP Monocromatica, l’altro da 12MP RGB, con apertura F2.2. Gode di stabilizzazione ottica dell’immagine,  BSI CMOS, Flash Dual-tone, Auto focus PDAF+CAF+Laser+Depth e zoom ibrido 2x. Quella anteriore, invece, è da 8 MP con AF e apertura F1.9.

La doppia camera riesce a scattare foto di qualità in qualsiasi condizione di luce, e a catturare davvero tanti dettagli. Le immagini immortalate con Mate 9 sono assolutamente nitide, di qualità superiore quando si scatta in bianco e nero. In questo senso Mate 9 condivide un’esperienza multimediale molto simile all’ultimo Huawei P10, che Macitynet recensirà nei prossimi giorni.

Le gallerie scattate con Mate 9, che proponiamo sopra e sotto, non risultano ritoccate in alcun modo, così da poter giudicare la bontà del sensore.

Video

Discorso a parte merita, invece, la registrazione dei video. Con le superiori premesse ci si poteva aspettare di più. Sia chiaro, Mate 9 registra video di qualità superiore rispetto a molti altri top di gamma Android, cattura molto bene colori e particolari, ma soffre di alcune incertezze. Quello che segue è un test registrato con Mate 9 a risoluzione 4K. La qualità in sé è molto buona, anche in considerazione delle luci con cui abbiamo registrato, volutamente sfavorevoli. Anche in tali condizioni si riesce a catturare una gamma cromatica molto fedele, ma la fluidità generale del filmato non è affatto buona, con evidenti problemi di struttering.

Inoltre, la scelta del formato H.265, che consente di registrare a 4K contenendo le dimensioni ha i suoi contro: su Mac è difficile riprodurli se non  con i consigli che vi riportiamo su questo tutorial, così come impossibile è l’upload su YouTube, che necessità di una conversione.

EMUI

Piccolo focus merita il software. La EMUI 5 è davvero tra le interfacce meglio architettate. Si è già detto della possibilità di rimpicciolire gli elementi grafici e dell’utilizzo One-hand, sempre molto comoda in alcuni frangenti. La UI è sempre fluida, permette di scegliere tra modalità drawer o no-drawer, contiene ricerche smart tramite semplici slide e consente di scattare foto in meno di 1 secondo partendo dallo schermo spento, grazie al doppio click del tasto volume giù- Presente il multi windows, ma non manca qualche bug.

Purtroppo, attivando la funzione di riconoscimento vocale “Ok Google” da qualsiasi schermata, si avranno dei fastidiosi bug: quando si registreranno video, o messaggi vocali nelle app di messaggistica, sarà restituito un messaggio di errore e di processo non funzionante. In questi frangenti tutto funzionerà a dovere, ma il pop up di “falso” infastidisce.,

Conclusioni

Quanti fossero rimasti scottati, in senso figurato, dalle esplosioni Note 7, troveranno in Mate 9 il phablet (quasi) perfetto. Reparto fotografico di prim’ordine, solo un po’ debole nei video e con qualche bug software. Ad esclusione di questo, le prestazioni sono davvero al top, con una costruzione impeccabile e un’esperienza d’uso nel quotidiano di tipo premium.

Prezzi e disponibilità

Su vmall.eu si acquista a 749 euro, ma in rete è possibile trovarlo anche a meno: su Amazon, ad esempio, lo si trova a circa 599 euro.

PRO

  • Si maneggia bene, nonostante le dimensioni
  • Display Oleofobico
  • Reparto fotografico ottimo
  • Modulo WiFi performante
  • Sempre fluido e veloce
  • Sensore impronte fulmineo

CONTRO

  • Video con problemi struttering
  • qualche bug con “Ok Google”

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