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Recensione Parallels Desktop 11, la virtualizzazione è più matura che mai

Puntuale come sempre, anche quest’anno è arrivata la nuova versione del software di virtualizzazione Parallels Desktop. L’aggiornamento annuo è il punto di forza e allo stesso tempo debolezza di questo programma. Per avere nuove funzionalità gli utenti devono pagare un “obolo” annuale e molti cominciano a lamentarsi di questa politica ma è la stessa ormai adottata da vari sviluppatori che hanno in questo modo la possibilità di massimizzare i profitti. Ovviamente non si è costretti a passare alla nuova versione se quella che si ha già è di proprio gradimento e le penultime versioni di Parallels normalmente funzionano senza problemi con l’ultima versione del sistema operativo (non è dunque per forza necessario passare alla nuova release ogni anno). Le nuove release però offrono ovviamente miglioramenti, novità e sono ottimizzate per le versioni più recenti dei sistemi operativi guest e host.

Win-7-&-10-on-El-CapitanCosa c’è di nuovo?
Cosa c’è di nuovo in quest’ultima versione di Parallels Desktop? Tanta carne al fuoco: la software house riesce sempre a sorprenderci per le novità e funzionalità che riesce ogni anno a integrare, e anche questa volta l’elenco è sorprendente. Gì sviluppatori parlano di un incremento prestazionale (vedremo dopo se tale affermazione è veritiera o no), modalità “Viaggio” che prolunga la durata della batteria dei portatili fino al 25%, supporto ai nuovi sistemi operativi (Windows 10 e OS X 10.11 El Capitain), miglioramenti fino al 20% nelle operazioni con i file in Windows, avvio e arresto di Windows fino al 20% più veloce, riduzione dei tempi di sospensione delle macchine virtuali, ottimizzazioni delle performance di rete. Del tutto nuova è l’edizione denominata “Parallels Desktop 11 per Mac – Pro Edition”, una versione del software pensata per sviluppatori, designer e utenti avanzati che supporta l’integrazione con noti strumenti dedicati agli sviluppatori, quali Docker, Visual Studio (plug-in), Chef e Jenkins, Vagrant, debugger per sistemi operativi guest e simulazione di rete. La Mac Pro Edition consente di eseguire l’anteprima delle macchine Windows e utilizzare la virtualizzazione annidata sia per i guest Windows che Linux, uno strumento ideale per sviluppatori, utenti avanzati e tester che hanno bisogno di diversi ambienti di macchine virtuali, inclusa la simulazione di distribuzioni più complesse.

Cominciamo dall’inizio
I software di virtualizzazione consentono di sfruttare Windows e altri sistemi operativi x-86 all’interno di una finestra di OS X, senza bisogno di riavviare il computer come invece bisogna fare con l’utility Boot Camp. La virtualizzazione presenta vantaggi e svantaggi: tra i vantaggi la possibilità di usare contemporaneamente più sistemi operativi (es. una finestra con Windows XP, una con Windows 7, una con Linux e il Mac) e non dover riavviare di volta in volta il computer per usare un sistema operativo diverso da OS X; tra gli svantaggi la maggiore lentezza rispetto alla soluzione Boot Camp di Apple che ovviamente sfrutta per intero le risorse che ha a disposizione.

Para0L’installazione è come sempre molto semplice: basta fare click su Installa, accettare il contratto di licenza, indicare nome e password dell’utente amministratore e attendere l’inizializzazione del programma. Al termine della copia dei file è possibile indicare i dati del proprio account (i dati indicati nella registrazione) o quelli di un account Facebook o Google. A questo punto è come sempre possibile creare una nuova macchina virtuale partendo da supporti quali CD o DVD o immagini-disco con dei sistemi operativi. Di serie sono disponibili pulsanti per installare Windows o un altro OS da un DVD o un file-immagine, migrare un Windows esistente da un altro PC, installare appliance quali: “Modern.IE” (ambiente di test con Internet Explorer), scaricare Chrome OS, Ubuntu, Android, OS X dalle partizioni di ripristino, ecc.

Novità piccole e grandi
Dalla sezione Preferenze della videata che consente di creare le macchine virtuali, troviamo la sezione “Sicurezza”, opzioni che permettono di richiedere password per la creazione di nuove macchine virtuali, per aggiungere macchine virtuali esistenti, rimuoverle, clonarle, ecc. Queste opzioni erano presenti anche prima ma si trovavano all’interno della divisione “Avanzate”. Il nuovo Parallels Desktop 11 supporta ovviamente anche OS X 10.11 El Capitan, sia come macchina host, sia come macchina guest e permette dunque di sperimentare con il nuovo sistema o verificare l’effettiva compatibilità di alcuni software prima di passare al futuro sistema.


Para2222Modalità Coherence e Cortana
Sfruttando Windows ora è più facile attivare/disattivare Coherence (una modalità di visualizzazione che nasconde Windows e fa apparire un programma come se fosse nativamente eseguito su Mac). Nella modalità finestra in alto a sinistra appare, oltre ai tradizionali pulsanti rosso, giallo e verde del Mac per la chiusura, riduzione e ingrandimento della finestra, appare un pulsante azzurro che permette di richiamare al volo la modalità Coherence. In questa modalità si possono usare programmi Mac e Windows, “fondendo” i due sistemi. È un po’, se vogliamo, quanto fatto con Cortana di Windows 10, ora sfruttabile dal Mac come se fosse un servizio di OS X, anche quando il sistema operativo di Microsoft non è in primo piano.

Win10-Yosemite_cortanaCortana
Il supporto a Cortana è una delle novità più strombazzate da Parallels per la nuova versione del virtualizzatore; non sappiamo se e quanto gli utenti Mac hanno effettivamente voglia/necessità di avere un’assistente vocale simile a Siri di iOS sul Mac; ad ogni modo l’integrazione è perfetta e consente a chi usa molto Windows di avere un assistente che, ad esempio, ricorda gli impegni a ore specifiche, in luoghi particolari o in entrambi i casi. Per ottimizzare il funzionamento di Cortana, Microsoft raccoglie e usa informazioni come la posizione, la cronologia delle ricerche, i contatti, l’input vocale e altri dati. L’assistente di Microsoft non è per default abilitato in Windows 10 ma una volta impostato e abilitato, anche quando la macchina virtuale non è in primo piano può essere richiamato pronunciando “Hey Cortana”.

Quick Look per i documenti Windows e funzioni per la stampa
Altra novità è il supporto per la funzione Quick Look in Windows. Similarmente a quanto è possibile fare sul Mac, anche sulle macchine virtuali con Windows sarà possibile visualizzare con l’anteprima veloce file d documenti vari su Windows. Il sistema sfrutta il meccanismo integrato di serie in OS X e a questo scopo bisogna consentire l’accesso al file system di Windows. Per farlo basta selezionare la macchina virtuale con Windows, selezionar le Preferenze specifiche della VM (l’icona a forma di rotella dentata), selezionare “Opzioni” e alla voce “Profilo condiviso” abilitare l’opzione “Condividi cartelle utente con Windows”. Gli utenti che preferiscono isolare le macchine virtuali (per motivi di sicurezza o privacy) non potranno dunque sfruttare l’opzione in questione.

Per il Quick Look è possibile sfruttare anche i nuovi Mac con il Force Touch, meccanismo utilizzabile per cercare la definizione di una parola sconosciuta nel dizionario di OS X. Funzioni nuove e semplificate riguardano la stampa, con supporto di tutte le opzioni delle stampanti Mac. Come sempre è possibile usare qualsiasi stampante connessa al Mac con i programmi Windows (funzionalità disponibile anche per Linux installando le utility di supporto “Parallels Tools”). È possibile condividere le stampanti connesse al Mac, sfruttando l’opzione di configurazione specifica. impostare una stampante facendo in modo che quella predefinita su Mac si sincronizzi di volta in volta con Windows, consentire la visualizzazione di opzioni specifiche Mac prima della stampa.

Velocità
E veniamo al punto più interessante. La nuova versione di Parallels Desktop è effettivamente più veloce della precedente? Anche senza cronometro in mano, le macchine virtuali sono vistosamente veloci (persino su un vecchio Mac Mini fine 2012 “carrozzato” con SSD e 8GB di memoria RAM) sia usando la vecchia che la nuova versione del programma, in particolare se avviate su macchine di recente generazione con dischi veloci e buone quantità di memoria RAM. Il sito Tekrevue ha ad ogni modo eseguito dei test specifici mettendo a confronto vecchia e nuova versione del programma. I risultati ottenuti cambiano secondo i test; in alcuni casi le percentuali di miglioramento sono modeste (4/5%) in altri casi (test 3dMark) risultano a sfavore del nuovo, in altri (trasferimento dei file) si registrano migliorie, ma niente di particolarmente clamoroso. Interessante ad ogni modo notare che in alcuni test (es. encoding x264 e test muticore con Geekbench) le performance sono quasi uguali a quelle che si otterrebbero sfruttando Windows nativamente con Boot Camp, indicazione di come gli sviluppatori siano riusciti ormai a ottimizzare al massimo le possibilità di queste applicazioni.

Conclusioni
Si tratta di un ottimo software come sempre. Il suo punto di debolezza l’abbiamo indicato sin dalle prime righe: un aggiornamento l’anno a pagamento non è una soluzione che a molti è gradita. Un po’ di colpa da questo punto di vista è anche di Apple, che ormai propone anche lei aggiornamenti annuali per il sistema, update sostanziali (dal punto di vista “strutturale” del sistema operativo) che costringono molti sviluppatori a dovere riprogettare alcuni software e inevitabilmente proporli a pagamento. Rispetto a soluzioni gratuite quali VirtualBox, l’applicazione di Parallels è decisamente più veloce e integra tutto ciò che lo smanettone più smaliziato possa volere. Di rilievo quest’anno la Pro Edition che offre come già detto funzioni avanzate per sviluppatori e non solo. Ricordiamo che la software house propone anche una release denominata “Business Edition”: qusta mette a disposizione delle aziende le funzioni della Pro Edition, offrendo agli amministratori IT strumenti specifici per consentire ai propri dipendenti con computer Mac di eseguire le applicazioni di Windows. Tra le peculiarità di questa versione funzioni amministrative che consentono ai reparti IT di controllare e gestire le macchine virtuali dell’utente finale, nonché gestire e amministrare le licenze attraverso il Parallels License Management Portal. Gli amministratori possono verificare le scadenze delle licenze, visualizzare statistiche di utilizzo e avere visibilità in tempo reale sulle attività licenze per una gestione semplificata di tutte quelle distribuite. Parallels Desktop per Mac Business Edition supporta inoltre i servizi cloud aziendali, come Box, Dropbox for Business e OneDrive Business.

Nome: Parallels Desktop 11
Prodotto da: Parallels
Prezzi:

Parallels Desktop 11 per Mac si compra da qui in varie edizioni: standard a 79,99€; Parallels Desktop for Mac Pro Edition: 99,99€/anno; Parallels Desktop Business Edition: 99,99€/anno; Aggiornamento da Parallels Desktop 9/10 a Parallels Desktop 11 per Mac: 49,99€; Aggiornamento da Parallels Desktop 9/10 a Parallels Desktop per MacPro Edition: 49,99€/anno

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