Questo sito contiene link di affiliazione per cui può essere compensato

Home » Hi-Tech » Foto, Video e Audio Digitale » Recensione tubi di prolunga Andoer per reflex Canon: minima spesa per foto macro di qualità

Recensione tubi di prolunga Andoer per reflex Canon: minima spesa per foto macro di qualità

Chi possiede una reflex ha sicuramente pensato di acquistare, almeno una volta nella vita, un obiettivo macro per fotografare fiori, insetti e piccoli oggetti per un ingrandimento ed un dettaglio che va spesso oltre l’occhio umano e per chi non vende fotografie per lavoro o chi ha poco tempo per farle, o semplicemente vuol sperimentare se questo genere fa al caso suo, potrebbe essere interessato ai tubi di prolunga come questi proposti da Andoer.

Questo accessorio (nella versione usata da noi, compatibile con i sistemi EOS di Canon) apre un nuovo mondo di opportunità fotografiche all’utente, senza costringere ad investire cifre importanti. Li abbiamo messi alla prova per  verificare come si comportano, quanto vale la spesa e se possono essere utili proprio per un uso “casual”

Recensione tubi di prolunga Andoer

Tubi di prolunga, cosa fanno
Prima di procedere con la recensione è bene spiegare brevemente cosa fanno i tubi di prolunga. Questo accessorio, sostanzialmente, non fa altro che prolungare la distanza dell’obiettivo dalla baionetta della reflex. Per questo ciò che si richiede è che il serraggio sia stretto e che non filtri assolutamente luce. Aumentando il tiraggio, ovvero la distanza che intercorre tra il sensore digitale ed il bocchettone d’innesto degli obiettivi, l’obiettivo si allontana dal piano focale, di conseguenza viene ridotta la distanza minima di messa a fuoco ed aumenta il rapporto di riproduzione.

All’atto pratico, più un comune obiettivo è distante dal corpo macchina, più l’ingrandimento è maggiore e la profondità di campo è minore. L’unico limite nell’utilizzo dei tubi di prolunga sta proprio nell’ottica che si può abbinare: i nostri test si sono svolti tutti con un Canon EF 85 mm f/1.8 USM in quanto è l’unico obiettivo in nostro possesso a superare i 50 mm. Al di sotto di questa lunghezza focale, i tubi di prolunga non funzioneranno in quanto, per ragioni di ottica, l’effetto di ingrandimento a parità di tubi è inversamente proporzionale alla focale. In sostanza, più quest’ultima è bassa, più la distanza di lavoro si riduce, diventando quasi impraticabile e del tutto impossibile nei grandangoli. La stessa cosa vale con obiettivi oltre i 150 mm: in questo caso, pur restando utilizzabili, i tubi sono molto difficili da gestire, visto che l’effettiva efficacia nello spostare la distanza minima di messa a fuoco si riduce notevolmente.

Tubi di prolunga Andoer, come sono fatti
I tubi arrivano a casa all’interno di una semplice scatola in leggero cartone illustrato. In quest’ultima troviamo i tubi, già assemblati, all’interno di una sacca per il trasporto ed un foglio di istruzioni poco utile all’atto pratico in quanto non spiega nulla circa il funzionamento, bensì si concentra semplicemente su come vanno agganciati o sganciati tra loro, o sull’obiettivo e al corpo macchina, insieme ad altre piccole precauzioni d’uso.

Molto leggeri (tutti e tre insieme compresi i tappi raggiungo i 140 grammi sulla nostra bilancia da cucina), permettono singolarmente di distanziare l’obiettivo di 13 mm, 21 mm e 31 mm, per un totale quindi di 65 mm. Il corpo esterno così come le sezioni interne sono in plastica nera di buona qualità, ma nulla di eccezionale al tatto: l’elevata rigidità è conferita dalle sezioni in alluminio anodizzato (nel nostro caso verniciato di blu elettrico), che ne garantiscono un’elevata durabilità nel tempo. Discutibile la scelta dei pulsanti di aggancio e sgancio dei tubi, costituiti sostanzialmente da una linguetta in metallo che, sebbene risulti sicuramente più resistente e durevole nel tempo rispetto a quelli in semplice plastica delle soluzioni concorrenti, è di una forma tale che ne rende difficoltoso l’inserimento e l’estrazione dalla sacca inclusa nella confezione, (troppo precisa, addirittura stretta, per le misure). L’abbiamo subito sostituita con un’altra sacca simile più larga ed a quel punto non abbiamo più avuto problemi nell’utilizzare quotidianamente i tubi, proteggendoli tutte le volte che li abbiamo riposti nello zaino.

La guida (il quadrato bianco) stampata su ciascun tubo ne facilita il collegamento con la reflex, mentre i contatti in metallo che si vedono all’interno ne abilitano tutti gli automatismi: questa caratteristica, seppur non indispensabile, si rivela utile in quei casi dove si vuole mettere a fuoco automaticamente o in tutte quelle situazioni dove si vuole utilizzare il flash in E-TTL, quindi completamente in automatico.

Recensione tubi di prolunga Andoer

Tubi di prolunga Andoer, come funzionano
La prima cosa da fare è rimuovere il tappo posteriore, quello più piccolo, ed agganciare i tubi alla reflex. Successivamente, va tolto quello superiore al quale va agganciato l’obiettivo da utilizzare (lo ricordiamo, sopra i 50mm di lunghezza focale per ragioni di effettivo funzionamento del sistema). I nostri test all’aperto si sono svolti esclusivamente con tutti e tre i tubi montati in serie in quanto è una combinazione che ci è piaciuta particolarmente perché permette di ingrandire davvero molto permettendo di focalizzarsi su particolari molto piccoli. Nulla vieta però di togliere un tubo dalla serie o sistemarli nella combinazione che più si preferisce in base al soggetto da fotografare. Da tenere a mente è la lunghezza in millimetri che si aggiunge con i tubi: maggiore sarà la distanza tra obiettivo e fotocamera (quindi maggiori saranno i mm aggiunti) e maggiore sarà l’ingrandimento nella foto finale e minore la profondità di campo a pari apertura di diaframma.

Dopo aver montato l’obiettivo alla macchina con i tubi di prolunga nel mezzo, non resta che accendere la reflex e cominciare a scattare. Chi scrive ha avuto modo di provare in passato un obiettivo macro, nel caso specifico un Canon EF 100 mm F/2.0 L Macro. La differenza principale tra un obiettivo macro ed i tubi sta nel fatto che l’obiettivo macro si può tranquillamente utilizzare a mano libera in quanto la messa a fuoco è gestita attraverso un sistema ideato ad hoc per questo genere fotografico. Con i tubi invece, sarà praticamente impossibile mettere a fuoco su un punto ben preciso e scattare senza perdere totalmente la messa a fuoco in quanto, specialmente con tutti e tre i tubi in utilizzo, un microspostamento fa perdere la messa a fuoco, la cui profondità di campo è inferiore al millimetro.

Recensione tubi di prolunga Andoer

E’ quindi fondamentale utilizzare i tubi su cavalletto e, per una più facile gestione dell’inquadratura e della messa a fuoco, in Live View, ovvero guardando in tempo reale attraverso il display della reflex anziché inquadrando dal mirino. Anche per la messa a fuoco, nonostante gli automatismi lo consentono, abbiamo trovato più comodo mettere a fuoco manualmente attraverso la ghiera dell’obiettivo in quanto nel nostro corpo macchina, una Canon 600D, quindi un modello entry level, la messa a fuoco in Live View è molto lenta.

La differenza con un obiettivo macro come il Canon 100 mm L (attualmente sul mercato lo si trova intorno ai 600-800 euro) l’abbiamo notata anche nella resa finale della fotografia, leggermente più dettagliata con il macro. Infine, da tenere conto è anche la distanza di lavoro: con un obiettivo macro, specialmente con il Canon 180 mm L macro magari collegato con un Extender 2X, è possibile fotografare una farfalla a qualche metro di distanza ottenendo un ingrandimento ed un dettaglio di tutto rispetto: con i tubi di prolunga, la distanza si riduce a poche decine di centimetri, circa 10-15 nel caso del nostro 85 mm. Ciò significa che, specialmente per gli insetti, sarà molto difficile fotografarli di giorno o in movimento: chi fa foto macro però sa bene che, anche con un obiettivo macro, è preferibile fotografarli all’alba, quando sono ancora intorpiditi e poco attivi.

Tubi di prolunga Andoer, test sul campo
Abbiamo fatto qualche prova all’aperto principalmente su erba e fiori, in una giornata con discreto vento a complicare il tutto, ma siamo comunque riusciti a portare a casa scatti interessanti. Abbiamo constatato che il vento in macro, e specialmente con i tubi di prolunga, è l’avversario principale in quanto basta davvero pochissimo per spostare un fiore o una foglia e far perdere la messa a fuoco in quanto la profondità di campo, come abbiamo spiegato, è davvero ridotta.

La fotografia macro è un genere molto lento e ragionato: inoltre, lavorando su cavalletto, i risultati migliori si ottengono scattando fotografie a bassi ISO (nel nostro caso 100) e diaframmi molto chiusi (da 8-10 e fino a 22 ed oltre, quando l’ottica lo permette). Questo perché, in un obiettivo f/1.8 come il nostro e a un’apertura di diaframma così ampia, l’area fuoco sarà veramente ridotta: il risultato fotografico sarà un soggetto ingrandito ma quasi completamente sfocato.

Lavorando quindi in Manuale o in Priorità di Diaframma (impostando quindi manualmente il diaframma e la sensibilità ISO e lasciando scegliere alla macchina il tempo di scatto per l’esposizione corretta) è possibile ottenere fotografie davvero interessanti. Non siamo amanti della reflex impostata su Automatico ma, nei nostri test, abbiamo provato ad utilizzare i tubi di prolunga in questa modalità. Inutile negare che è praticamente impossibile realizzare una fotografia interessante in quanto la macchina sembra accusare la presenza dei tubi di prolunga effettuando calcoli spesso errati e di non poco, che portano ad ottenere fotografie del tutto mosse, troppo sovraesposte o troppo sottoesposte.

Abbiamo anche provato a giocare con le varie combinazioni di tubi in casa, per scoprire il livello effettivo di zoom fotografando lo stesso soggetto, nel nostro caso una puntina da disegno. Il livello di dettaglio ed ingrandimento della puntina con tutti e tre i tubi è davvero elevato: impressionante il confronto con la foto fatta – con lo stesso obiettivo – senza alcun tubo di prolunga, dimostrando l’effettiva utilità dei tubi per questo genere fotografico.

Recensione tubi di prolunga Andoer

Conclusioni

Per chi vuole cimentarsi nel mondo della fotografia macro, i tubi di prolunga sono a nostro avviso il miglior investimento in quanto permettono, con una spesa sensibilmente inferiore, di fare fotografie di qualità e scoprire se il genere appassiona oppure no. A quel punto, in base alle occasioni fotografiche che si hanno durante l’anno, al budget ed ai propri limiti, si potrà optare per l’acquisto di un obiettivo adibito allo scopo. Anche in quel caso però i tubi di prolunga continueranno ad essere utili in quanto possono essere montati anche su un obiettivo macro, aumentando il rapporto di riproduzione oltre l’1:1 di questa tipologia di lenti. Praticamente, con i tubi di prolunga montati su un obiettivo macro è possibile catturare perfino la struttura dell’occhio di una mosca.

Nel caso dei tubi di prolunga Andoer, al prezzo con cui vengono proposti su Amazon, sono a nostro avviso un’ottimo compromesso tra qualità e risparmio: costano davvero poco, i materiali sono ottimi, in più garantiscono il funzionamento con la messa a fuoco automatica ed il calcolo in E-TTL della luce corretta quando si utilizza un flash.

Recensione tubi di prolunga Andoer

Prezzo al pubblico

Il set di tubi (13 + 21 + 31 mm) di prolunga Andoer, specifici per Canon, sono in vendita su Amazon a 42 euro e la spedizione è compresa nel prezzo in tre varianti di colore dell’alluminio: blu, come quella dei nostri test, rossa e argento.

Pro

  • Rapporto qualità/funzioni/prezzo imbattibile
  • Presenza di contatti per AF e E-TTL
  • Struttura in resistente alluminio

Contro

  • E’ necessario utilizzarli con la macchina su cavalletto
  • La distanza di lavoro è molto ridotta (poche decine di cm in base all’obiettivo utilizzato)

Offerte Apple e Tecnologia

Le offerte dell'ultimo minuto le trovi nel nostro canale Telegram

Top offerte Apple su Amazon

Sconto pazzesco del 22% per iPhone 14 da 256 GB, solo 899€

iPhone 14 128 GB scontato di 220 euro su Amazon

Su Amazon torna in sconto e va vicino al minimo di sempre l'iPhone 14 nel taglio da 128 GB. Lo pagate 679 € invece che 870 € in quasi tutti i colori

Ultimi articoli

Pubblicità