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Reindirizzamento da Macity a siti pattume: ci risiamo

Da un paio di giorni, Macitynet è fatto oggetto di un attacco da parte di annunci pubblicitari che attuano un redirect automatico, da mobile, verso pagine che nulla hanno a che fare con il nostro sito. Non è un problema nuovo, purtroppo. Ne abbiamo parlato diffusamente qui, dove abbiamo chiarito in maniera chiara e speriamo esaustiva come il nostro sito (e non solo il nostro) sia una vittima al pari e forse più dei lettori.

Qui vale però la pena di ribadire che il nostro fine è di creare notizie che la gente legge, non di portare il nostro tesoro, i lettori, in dono a siti porno, che vendono prodotti di dubbia utilità e gusto, pagine prive di qualunque merito, servizi di scommesse o sviluppatori di giochi patetici. Macitynet non trae profitto da questi annunci, ma perde denaro e quel che più conta, credibilità, immagine e lettori a causa di questa situazione. I responsabili sono essenzialmente annunci che vengono distribuiti, nostro malgrado, da agenzie pubblicitarie che acquistano spazi in sub-sub-sub appalto, realtà con cui non abbiamo alcun contatto, che non conosciamo (e non vogliamo conoscere) squallidi profittatori che profittano di un buco in Safari, buco che Apple ha riparato già una volta con iOS 8, e che è stato rapidamente riaperto nel classico gioco del gatto col topo.

Si potrebbe sperare che dopo il colpo di coda del topo (un vero e proprio sorcio schifoso nel nostro caso, visto il profilo…) tocchi al gatto (Apple) fare la sua parte, ma il felino che dovrebbe reagire prontamente, da mesi pare impigrito oppure disinteressato. Sembra quasi che il danno piova solo sulle nostre spalle e non anche su quelle di Apple visto che stiamo parlando del suo telefono e del suo browswer. Ma forse non si tratta di pigrizia; il gatto potrebbe avere trovato altri trastulli che non la caccia al topo oppure avere proprio cambiato casa.

In questi ultimi mesi i vertici di Cupertino sembrano infatti molto più concentrati a trovare il modo di danneggiare i concorrenti che servono pubblicità sul mobile (ovviamente Google), per portare a casa “clienti” nella nuova app News o nell’app store con applicazioni native, che preoccuparsi di dare modo ai fornitori di contenuti di veder funzionare bene i siti studiati per operare su iPhone attraverso Safari. Malignamente si potrebbe addirittura supporre che, in fondo, se “grazie” ai pirati della pubblicità è così complicato vedere un sito in Safari, molta più gente ed editori andrà su News e più gente ci sarà su News, più banner servirà lo zoppicante iAD.

Ma forse siamo troppo malpensanti… Ma si sa, chi male pensa…

 Da parte nostra quello che possiamo fare in questo momento è lavorare, come stiamo facendo, con le nostre agenzie che sono anch’esse vittime, visto che perdono impression e potenzialmente anche clienti, ma che possono intervenire bloccando i subappaltatori. In ogni caso, se non dovessimo avere risposte soddisfacenti in qualche ora, siamo pronti a spegnere tutta la pubblicità dal mobile: meglio perdere un piccolo profitto che credibilità quando nulla si fa, per mettersi in questa condizione.

Nel frattempo vi invitiamo eventualmente a disattivare Java Script da Safari o usare la nostra app che si scarica da App Store oppure a pazienzare. Questi attacchi di solito si esauriscono in un paio di giorni perché i profittatori che li attuano sono anche abbastanza furbi, da non prorogarli oltre il limite che li renderebbe individuabili.

 

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